“DOVEVAMO ESSERE TUTTI UBRIACHI” - “Più o meno cinque anni fa i ragazzi della AMG e della divisione High Performance Powertrain di Formula 1 sono venuti da noi e ci hanno detto: “Abbiamo una grande idea, mettiamo un motore di Formula 1 sotto il cofano di un'auto stradale. Dovrò tornare indietro per controllare il verbale di quella riunione, ma sono certo che dovevamo essere tutti ubriachi per avergli detto di sì”. Ora che la Mercedes-AMG One è praticamente pronta al debutto e la sua complicata messa a punto sembra giunta finalmente a conclusione, il ceo del colosso tedesco Ola Källenius ci scherza su.
GESTAZIONE COMPLICATA - A latere di un incontro con gli investitori avvenuto a Monaco, Källenius ha risposto ad alcune domande ricevute dai rappresentanti della stampa specializzata presenti, anticipando che “tra un paio di settimane” la casa della stella a tre punte fornirà ulteriori novità sulla Mercedes-AMG One. Una macchina, ha detto molto chiaramente il numero uno della casa di Stoccarda, che ha dato non pochi grattacapi a tutti gli attori coinvolti nella sua gestazione. Il percorso dal foglio bianco all’assemblaggio finale è stato una specie di calvario che ricorda molto da vicino un altro progetto tanto affascinante quanto ambizioso e complicato nella sua attuazione pratica: quello della sofisticatissima Aston Martin Valkyrie, la supercar ibrida da 1.160 CV che la casa britannica ha sviluppato insieme al team Red Bull di Formula 1 e la cui produzione, suddivisa in 150 esemplari da strada e 25 da pista, è cominciata tra mille ostacoli e difficoltà nel 2019.
UN MOTORE DIFFICILE DA “ADDOMESTICARE” - Per dare un ordine di tempo agli eventi, è bene ricordare che il primo prototipo della Mercedes-AMG One, la famosa Project One concept, risale al 2017. Da allora, in pratica, di semplice per i progettisti della stella a tre punte non c’è stato nulla. E le complessità via via crescenti nell’addomesticare un motore di Formula 1 e tentare di renderlo utilizzabile sulle strade di tutti i giorni si sono ben presto tradotte in corposi ritardi sulla tabella di marcia. Ci sono voluti esattamente tre anni in più, rispetto a quanto previsto inizialmente, per deliberare il progetto definitivo e serrare tutti i bulloni del motore V6 ibrido da 1,6 litri, che sprigiona una potenza superiore ai 1.000 CV ed è parente assai stretto del sei cilindri a V montato sulla monoposto Mercedes-AMG F1 W08 EQ Power+ con cui nel 2017 Lewis Hamilton si è laureato Campione del mondo di Formula 1 per la quarta volta e la scuderia di Brackley ha messo in bacheca la sua quarta coppa Costruttori.
PRESTAZIONI DA RECORD - Alcune delle maggiori difficoltà nello sviluppo del motore della Mercedes-AMG One hanno riguardato gli aspetti legati alle emissioni inquinanti. Gli ingegneri hanno lavorato sodo, spremendosi le meningi su come conciliare la presenza obbligatoria di filtri antiparticolato e l’utilizzo di benzine normali con l’esigenza di prestazioni che si preannunciano letteralmente esorbitanti: più di 350 km/h di velocità massima e circa sei secondi per infrangere il muro dei 200 all’ora con partenza da fermo. È stata dura, assicura Källenius, ma la missione è stata raggiunta. Dunque ora non resta che attendere di vedere finalmente senza veli il nuovo bolide. Che, con un prezzo di 2,27 milioni di euro, rimarrà un sogno irrealizzabile per (quasi) tutti gli appassionati visto che la produzione non dovrebbe superare i 275 esemplari.