ALTRO CHE FINITO… - Al Salone di Detroit abbiamo avuto modo di incontrare l’amministratore delegato del gruppo Daimler, Dieter Zetsche (nella foto sopra), che ha illustrato la sua visione della Mercedes di domani. La prima domanda riguarda la possibilità che la casa abbracci del tutto la via dell’elettrificazione, abbandonando i motori a combustione interna. La risposta è del tutto negativa: “Abbiamo in mente di elettrificare praticamente ogni nostro modello”, ma ciò non significa renderli elettrici puri, dato che questa definizione comprende anche le ibride. “Il nostro core business è ancora il motore a combustione interna, sul quale continuiamo a investire e che crediamo continuerà a vivere per lungo tempo. E noi vogliamo essere quelli che producono i migliori motori di questi tipo”.
E L’ELETTRICO… - Se i motori a benzina e a gasolio hanno quindi una lunga vita davanti a sé, ciò non vuol dire per la Mercedes trascurare la mobilità elettrica: “La nostra strategia si regge su due pilastri: continuare a produrre i modelli che oggi ci rendono una casa così di successo. Ma al contempo vogliamo guardare al futuro, costruendo un’offerta aggiuntiva di veicoli elettrici e a guida autonoma”.
PRONTI PER IL FUTURO - Al salone di Detroit, il numero uno della FCA, Sergio Marchionne, ha espresso più di un dubbio su questi ultime due frontiere della mobilità (qui la news). La domanda su che cosa ne pensi Zetsche è quindi inevitabile. Per lui, Marchionne “ha ragione su un punto: la tecnologia fine a sé stessa non ha senso, dal punto di vista del business. Dall’altra parte, però, a volte non è possibile vedere le opportunità di guadagno fin dall’inizio. E quando diventano evidenti, può essere troppo tardi: è compito della dirigenza trovare un giusto equilibrio fra questi due aspetti, allocando le giuste risorse. Per quanto riguarda la Mercedes, solo per ricerca e sviluppo siamo passati da un investimento di poco più di 8 miliardi di euro di 5-6 anni fa agli oltre 14 di quest’anno; dobbiamo fare delle scelte e sappiamo che non tutti i cavalli sui quali scommettiamo saranno vincenti”.
SOLO PARTNER - Parlando di fusioni e possibili acquisizioni, Zetsche ha confermato che l’assetto attuale (indipendenti, ma con forti accordi con altre case per realizzare progetti comuni) non cambierà in futuro: “Continueremo ad appoggiarci a partner, come Bosch o il gruppo Nissan-Renault-Mitsubishi: per motivi di competenza o di riduzione dei costi di produzione”. E ancora, “sono otto anni che gli accordi con il gruppo franco-giapponese sono in essere, ma rimaniamo entità separate e così sarà anche in futuro. Ci confrontiamo spesso su possibili progetti comuni ma non c’è mai un obbligo su fare le cose assieme: procediamo caso per caso, valutando su basi razionali”.
DOMANI, NOVE COMPATTE - Pochi giorni fa, al CES (la “fiera dell’elettronica” di Las Vegas), la Mercedes ha mostrato gli interni della nuova Classe A (che verrà svelata al Salone di Ginevra di marzo). Quale sarà quindi il futuro delle “piccole” auto della casa? “L’attuale famiglia di compatte (quelle basate sulla A, come CLA, B e GLA, ndr) sta avendo successo ed è composta da 6 modelli. La nuova generazione arriverà a nove. E, avendo modelli sia più sportivi sia più fuoristradistici in altri segmenti, potremmo fare qualcosa del genere anche con la famiglia delle vetture compatte”.
IL MOTORE ELETTRICO È SEMPLICE - Un altro tema toccato dall’amministratore delegato riguarda la possibilità che alcune compagnie tecnologiche, come Google o Amazon, possano avere successo nel costruire vetture. “Credo che ci saranno nuovi concorrenti in futuro, di varie provenienze. Se non si deve sviluppare un motore a combustione interna, che è un prodotto molto complesso, ma ci si limita ai motori elettrici, che sono piuttosto semplici, la soglia di competenze per l’ingresso nel mercato si abbassa”.
PREVEDIAMO PIÙ “G” - Dato che al Salone di Detroit ha debuttato la nuova generazione della fuoristrada Mercedes Classe G (qui e qui i dettagli), una domanda su come andranno le vendite di questo modello era d’obbligo. “Per molti anni, la Classe G è stata un modello di nicchia. L’anno scorso abbiamo visto un 20% di incremento nelle vendite, che hanno raggiunto le 22.000 unità, con un alto margine di guadagno su ciascuna. Non posso fare previsione di vendita, ma posso dire che la produzione della nuova generazione è tarata su numeri maggiori di quelli raggiunti l’anno scorso”.