SARÀ MADE IN GERMANY - La Microlino, la piccola micro-car elettrica ideata dalla svizzera Micro Mobility System e ispirata al progetto della storica Isetta, microvettura prodotta tra il ’53 ed il ’62 prima dalla italiana ISO e poi dalla BMW, non verrà più realizzata dall’italiana Tazzari. L’annuncio è stato dato all’inizio di dicembre 2018 dalla stessa azienda svizzera la quale ha comunicato che sarà la tedesca Artega, costruttore di auto sportive con sede a Delbrück, Germania, ad occuparsi della produzione della Microlino ad un ritmo di circa 8000 unità l’anno. Per capire i motivi dell’abbandono del promettente progetto Microlino da parte dell’azienda imolese lo abbiamo chiesto direttamente ad Erik Tazzari, presidente della Tazzari Group. Quest’ultima aveva formato una società con la Micro Mobility per la produzione ad Imola della microcar elettrica che ha già raccolto circa 9000 ordini, società che è stata rilevata dalla Artega. La Microlino, omologata come quadriciclo pesante, è lunga 240 cm ed è disponibile con un pacco batterie da 8 kW/h, con 126 km di autonomia, oppure da 14 kW/h, con 202 km di autonomia. Il motore ha 20 CV, una coppia di 110 Nm, un'accelerazione di 5 secondi da 0 a 50 km/h e una velocità massima di 90 km/h. I prezzi dovrebbero partire da circa 12.000 euro. Nella foto qui sopra, da destra: i tre rappresentanti della Micro Mobility, il ceo dell'Artega, Klaus Dieter Frers, ed Erik Tazzari.
Come mai ha deciso di abbandonare il progetto Microlino? Come cambia il ruolo della Tazzari nel progetto Microlino?
“Sono in fase di realizzazione i veicoli preserie presso la Tazzari EV ad Imola, da inizio 2019 è prevista la partenza produttiva in Germania presso lo stabilimento Artega. La scelta di Artega è dovuta al fatto che ci hanno contattati e hanno fatto un’offerta importante ed adeguata per acquisire tutto il ramo citycars della Tazzari EV, compresi quindi i veicoli Tazzari Zero. Tazzari EV rimarrà il distributore esclusivo per l’Italia”.

Cosa vi porta in dote l'esperienza di Microlino?
“Siamo molto orgogliosi di aver trasformato un sogno, in un prodotto reale ed omologato, questo può sembrare banale ma nel settore dei veicoli elettrici oltre il 99% di quelli che partono con uno sketch, dei render, dei prototipi, non arrivano in fondo”.
Come vede la posizione dell'Italia nella corsa all'auto elettrica? A suo parere l'abbandono di Tazzari nella produzione della Microlino avrà dei contraccolpi?
“Penso che l’Italia sia molto indietro a livello di politiche di incentivazione sia dell’acquisto dei prodotti che delle imprese che sviluppano e producono veicoli elettrici come noi. La fortuna è che il mondo è grande e l’Italia rappresenta potenzialmente massimo il 3% del mercato globale dei veicoli elettrici e di fatto oggi meno dell’1%”.

















