TUTTO IN REGOLA? - A Milano è emergenza buche nelle strade: solo nel 2012 ne sono state coperte oltre 14.000, e siamo a quota 6000 nei primi due mesi del 2013. Ma non tutto quadra: perché è troppo alto il numero delle buche che si riformano, profonde come e più di prima, già pochi mesi dopo essere state richiuse. Così, occorre riasfaltare. Con le imprese che ottengono un secondo appalto, e poi un altro ancora, guadagnando a spese del contribuente, e con gravi disagi per chi viaggia in città. Il comune vuole vederci chiaro e ha fatto scattare un’indagine interna, come spiega Carmela Rozza, assessore ai Lavori pubblici (“Aumentiamo i controlli sui cantieri”), per verificare la qualità dei lavori eseguiti dalle imprese.
LE VIE DA RIPRISTINARE - Le centrali via Senato, via Della Commenda e via Fanti, ma anche via Daverio e piazza Umanitaria, saranno ripristinate fra il 2 e l’8 maggio in attività notturna e a totale carico economico dell'azienda. Via Palmanova è un “groviera”, e l’assessore Rozza spiega che è già partita la contestazione alla ditta che aveva svolto i lavori: questa ha ammesso il problema e andrà a rifare il manto stradale entro fine giugno. A proprie spese. E via Rubattino? L’azienda che aveva avuto l’appalto è fallita, quindi il Comune rifarà l’asfalto e andrà a chiedere il recupero dei costi sostenuti al procuratore fallimentare.
IL RISCHIO DEL RISPARMIO - Il comune difende il proprio operato “Le contestazioni - spiega Rozza - riguardano in media l'1-2% delle
strade asfaltate. Teniamo presente che su 35 milioni di metri quadri di strade ne vengono rifatte, a rotazione, circa 1-2 l’anno”. Il problema è anche la sicurezza di chi circola in città, oltre ai danni che possono subire i veicoli quando entrano in uno dei numerosi crateri (vedi
qui): “Già oggi - dice l’assessore - ogni 5000 metri quadri si eseguono analisi e carotaggi. I dati raccolti vengono inviati a un’azienda esterna incaricata delle verifiche sulle miscele bituminose utilizzate, sui vuoti residui e su altre caratteristiche tecniche del lavoro eseguito. Se i risultati non rispondono ai requisiti previsti nell'appalto scatta la contestazione, come nei casi che ho citato”. Ma in futuro aumenteranno i
controlli? “Stiamo partendo - chiude Rozza - con il piano estivo di asfaltature. Mettiamo in strada 30 cantonieri e i nostri funzionari, che nei tratti più importanti saranno affiancati da dirigenti. E, nel frattempo, sugli appalti faremo particolare attenzione ai ribassi di gara che sono molto elevati, in media intorno al 45-50 per cento: c’è il rischio che questi sconti possano convincere qualche impresa a risparmiare sulla qualità dell'opera”. Per ora, secondo il piano del comune, sono 600 (su 3000) le vie milanesi da ripavimentare, con un investimento di 35 milioni di euro.