RIECCOLE - A Milano torna l’incubo delle cartelle pazze. Stavolta la vicenda ha origine nel 2008, quando migliaia di automobilisti hanno presentato ricorso al prefetto contro le multe per accesso nell’area Ecopass (80 euro). Risultato, verbale annullato. Ma in questi giorni, ecco la brutta sorpresa per alcuni cittadini: chi ha vinto il ricorso al prefetto si vede recapitare la cartella esattoriale dal comune di Milano. L’amministrazione esige il versamento del doppio dell’ammenda originaria, più gli interessi di mora: in tutto, 200 euro. Un bubbone che potrebbe esplodere coinvolgendo migliaia di automobilisti del capoluogo lombardo.
E DUE - Il problema è che, per un disguido, la polizia locale non ha registrato nei propri archivi gli automobilisti che avevano fatto ricorso al prefetto. Di qui, l’iscrizione a ruolo dei verbali e il conseguente invio delle cartelle pazze. Per non pagare, chi ha ricevuto la cartella pazza è obbligato a fare un secondo ricorso, stavolta al giudice di pace di Milano, esibendo la ricevuta della raccomandata inviata al prefetto. Per giunta, versando pure 33 euro di contributo unificato allo Stato. È vero che si può chiedere allo stesso giudice il risarcimento per le perdite di tempo, per le spese sostenute e per i permessi dal posto di lavoro; ma è raro che all’automobilista venga riconosciuto un seppur minimo rimborso.