GIÀ ORDINABILE - La Mitsubishi è stata fra i primi costruttori a lanciare in Europa un'auto ibrida plug-in, dotata cioè di un motore a pistoni e di uno elettrico (in questo caso però sono due), che ottiene l'energia di cui ha bisogno non soltanto dai rallentamenti ma anche dalla presa di corrente. Quel modello è la Mitsubishi Outlander PHEV, una suv grande (è lunga 470 cm) a trazione integrale sottoposta al secondo aggiornamento, che a differenza di quello lanciato nel 2015 (la Outlander PHEV è in vendita dal 2012) non riguarda soltanto l'estetica ma anche i motori, rivisitati per migliorare le prestazioni ed i consumi. La Outlander PHEV edizione 2019 è già ordinabile in Italia e costa da 49.900 euro, con un equipaggiamento di serie è piuttosto ricco che comprende anche il regolatore di velocità adattativo, i fari a led, la retrocamera e il sistema contro l'uscita involontaria dalla corsia.
PERSONALITÀ DECISA - L'aggiornamento dell'edizione 2019 conferisce alla Mitsubishi Outlander PHEV un pizzico di carattere in più, che mancava invece alla versione lanciata sei anni fa: cambiano la mascherina, il fascione anteriore, le ruote di 18” e le luci, ora dotate della tecnologia a led sia per i fari che per i fendinebbia. Resta la vistosa griglia cromata anteriore a forma di X, introdotta con l'aggiornamento del 2015, mentre al posteriore cambia il fascione e debutta un piccolo spoiler al tetto. L'impressione ora è di una suv più elaborata rispetto al passato, quando scontava il look più sobrio, anche se la PHEV rimane una vettura comoda per le famiglie senza particolari velleità sportive. Anche l'interno punta sulla sobrietà, ma con la versione 2019 arrivano nuovi tessuti per i sedili, le bocchette del “clima” per i passeggeri posteriori e la strumentazione a lancette rinnovata. Il sistema multimediale, sempre basato sullo schermo a sfioramento di 7”, integra ora le funzionalità Apple CarPlay e Android Auto.
IBRIDO EVOLUTO - Il pezzo forte della Mitsubishi Outlander PHEV è il motore ibrido plug-in, più sofisticato rispetto ad altri di questo tipo, perché sfrutta anche il benzina come un generatore di corrente e fa lavorare maggiormente i due elettrici. Il sistema ibrido è composto da un nuovo benzina di 2.4 litri, più potente di 14 CV (ne eroga 135) rispetto al 2.0 del vecchio modello. Il 2.4 inoltre funziona non più secondo il ciclo Otto ma con quello Atkinson, scelto in prevalenza dalle auto ibride (compresa la Toyota Prius) perché fa aumentare l’economia d’utilizzo e quindi diminuire i consumi di benzina. Di contro però i motori Atkinson sono meno brillanti di quelli con il ciclo Otto. Al 2.4 si abbinano due motori elettrici, montati uno sull'asse delle ruote anteriori e l'altro di quelle posteriori, entrambi potenziati di 13,4 CV rispetto a prima. Anche la batteria agli ioni di litio è maggiorata (del 15%): stiva 15,8 kWh di energia, quindi dalla rete elettrica di casa può essere ricaricata al 100% in circa cinque ore.
IL BENZINA DIVENTA UN GENERATORE - Questi affinamenti al motore ibrido hanno fatto aumentare la potenza totale da 204 a 224 CV, che si traducono in 10,5 secondi per l'accelerazione da 0 a 100 km/h e nei 170 km/h di velocità massima. Chi sceglie una vettura come la Mitsubishi Outlander PHEV si interessa però ai 45 km percorribili in modalità elettrica, alla percorrenza media dichiarata di 50 km/l o al funzionamento dell'ibrido plug-in, che non mette in funzione il 2.4 fino a quando si richiedono le massime prestazioni per un'accelerazione decisa o per lungo tempo (ad esempio in autostrada): in questo frangente il motore a benzina muove le ruote e ricarica allo stesso tempo le batterie. In città invee la Outlander PHEV sfrutta la spinta dei due motori elettrici, mentre su percorsi più impegnativi (ad esempio fuori città o in salita) il 2.4 funziona come generatore di corrente per ricaricare le batterie, di modo che queste mantengano sempre un livello di carica sufficiente. Sulla Outlander PHEV 2019 debutta inoltre la modalità di guida Sport, che il guidatore può mettere in funzione premendo un tasto sulla consolle (l'ibrido mette da parte l'efficienza a favore delle prestazioni), in alternativa alla Normal per la guida di tutti i giorni, alla Snow per fondi ghiacciati e alla Lock, che distribuisce la potenza fra le quattro ruote per migliorare la “presa” sui fondi difficili. Le batterie si possono ricaricare anche nei rallentamenti, mettendo in funzione il sistema che recupera energia prima di arrivare ad un semaforo: il guidatore può scegliere fra sei livelli di intervento, dal più blando al più deciso, che fa rallentare l'auto più bruscamente ma in compenso ricarica le batterie più alla svelta.