UN PO’ DI CHIAREZZA - Ogni qual volta l’industria automobilistica
lancia un prodotto innovativo, comincia la caccia all’emulazione degli appassionati di tuning. È successo con il terzo stop posteriore, le antenne a forma di pinna di squalo, i fari allo xeno e in ultimo con le
luci diurne a led, divenute obbligatorie per tutte le auto nuove a partire dal febbraio 2011. Il risultato è spesso discutibile sul piano estetico oltre che legalmente perseguibile in caso di mancata
omologazione. La buona notizia per gli “smanettoni” arriva però da un decreto firmato dal Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti che fa luce sull’installazione
aftermarket proprio delle luci diurne a led.
NIENTE FAI DA TE - Il decreto consente infatti l’installazione delle luci di marcia diurna a patto che si segua una specifica procedura di montaggio seguita dall’aggiornamento della carta di circolazione. In dettaglio, si possono installare al massimo due luci nella zona frontale dell’auto che devono essere omologate UNECE87 e rispettare le norme ECE 48 su distanza minima, altezza e inclinazione massima. L’installazione deve inoltre essere effettuata da un’officina autorizzata che ne certifichi il montaggio. Il libretto di circolazione deve poi essere aggiornato presso gli uffici della Motorizzazione Civile competente. Il suddetto regolamento non si attua in caso di installazione di luci diurne a led tramite la sostituzione dei fari originali con altri omologati di forma e dimensioni analoghe.