SCAMBIO DI TECNOLOGIA - Se qualcuno sta già temendo che in futuro vedremo delle moto Ducati “rimarchiate” Audi stia pure tranquillo, non succederà: a dirlo è lo stesso Peter Schwarzenbauer, responsabile commerciale e marketing della casa tedesca. L'acquisizione della Ducati (qui per sapere i dettagli), non è solo un “capriccio” di Ferdinand Piëch, numero uno del gruppo Volkswagen e grande appassionato di moto. Si tratta di un investimento per sfruttare i margini di crescita che il costruttore italiano potrà avere in futuro. Come confermato da Schwarzenbauer in recenti dichiarazioni, il suo know-how potrà tornare utile per lo sviluppo di una futura due ruote Audi, scooter o moto che sia.
RIDURRE LE EMISSIONI - D'altra parte, i grandi gruppi automobilistici sono sempre più attratti dalle due ruote. In Asia, le vendite di scooter e moto sono in costante crescita, dato che rappresentano un mezzo economico e pratico per muoversi nel traffico congestionato delle megalopoli. In Europa, invece, sembrano essere la chiave di volta che permetterà di ridurre drasticamente la quantità di CO2 emessa in media dalla gamma dei modelli: come previsto dall'Unione Europea dovrà scendere a 130 g/km nel 2015 e, forse, a 95 g/km entro il 2020. La BMW, che ha una lunga tradizione nelle due ruote, ha già presentato un prototipo di scooter elettrico da vendere con il marchio Mini (qui per saperne di più), mentre la Smart (gruppo Daimler) ha già annunciato che lancerà la sua due ruote a batterie nel 2014 il (leggi qui la news).
C'È UN PRECEDENTE - Benchè non abbia mai raggiunto le concessionarie, una moto l'Audi l'ha già realizzata quando a capo del reparto ricerca e sviluppo c'era un certo Piëch, ben 36 anni fa. Battezzata ZR02 (foto qui sopra), utilizzava un motore 1.1 a quattro cilindri da 60 CV e una ciclistica della BMW. Rimasta solo un prototipo, oggi si può vedere al museo dell'Audi a Ingoldstadt. Potete leggere la storia di questa moto su inSella.it.