ARIA DI RIPRESA - Manca ancora qualche tassello (per esempio il gruppo FCA che comunicherà i suoi risultati semestrale in una conferenza del 5 agosto, o la BMW che farà la stessa cosa il giorno prima) ma è ormai abbastanza chiaro l’andamento delle principali case automobilistiche nel primo semestre dell’anno. Da aggiungere anche che oltre alle case che comunicheranno i loro dati a breve, c’è anche l’anomalia delle case giapponesi che avendo consuetudini contabili differenti (il bilancio chiude il 31 marzo) presentano dati non omologabili con quelli delle altre case del mondo. Comunque si può affermare che le cose stanno andando bene. Nonostante il trend negativo o stagnante di alcune aree del mondo (anzitutto la Cina, ma anche il Sud America), i fatturati sono in crescita, e ancora di più i profitti. Segno che i costruttori hanno affinato il loro lavoro, riuscendo a far rendere di più le auto prodotte e riducendo i costi di produzione. Di seguito il quadro dei risultati delle principali case.
FORD - Per la Ford i primi sei mesi del 2015 sono stati senz’altro positivi sotto il profilo economico. A fronte di un giro d’affari in calo del 3% (71,2 miliardi di dollari) l’utile dopo il pagamento delle imposte è stato di 2,809 miliardi di dollari contro i soli 160 milioni registrati nel 2014. Il giro d’affari è stato relativo alla vendita di 3,264 milioni di veicoli. L’esito lusinghiero deriva soprattutto dal Nord America, mentre in Sud America e in Europa i conti sono ancora “in rosso”. In particolare nell’America Latina il fatturato è passato dai 14 miliardi del 2014 ai 12,4 miliardi del 2015. In Europa il fatturato è diminuito da 15,8 a 13,9 miliardi di dollari. Dalle operazioni in Europa sono derivate perdite per 199 milioni di dollari, comunque in miglioramento.
GENERAL MOTORS - Il gruppo americano GM da gennaio a giugno ha totalizzato un fatturato di 73,892 miliardi di dollari, contro i 77,057 raggiunti nel 2014. L’utile netto dopo il pagamento delle imposte è stato di 2,048 miliardi di dollari, di cui 1,723 miliardi (1,1 miliardi di euro) derivati dalle attività automotive. La rimanente parte deriva dalle attività finanziarie.
MERCEDES - Il gruppo Daimler, che ha nella Mercedes il suo marchio di spicco, nel primo semestre del 2015 ha totalizzato un fatturato di 71,7 miliardi di euro, in aumento del 18%. 40,6 miliardi sono relativi alle attività dell’automobile, con un aumento del 17%. L’utile netto è stato di 4,4 miliardi, in crescita del 35% nei confronti dello stesso periodo del 2014. Alla base del risultato c’è il consistente incremento delle vendite. Per il marchio Mercedes l’aumento è stato del 14,7%, arrivando a quota 898.425 unità; per la smart si è arrivati a quota 62,164, con un aumento del 32,8%.
NISSAN - Come per tutte le società giapponesi, per la Nissan non ci sono ancora dati semestrali, dati che la società inizia l’anno economico il primo aprile. I dati da marzo a giugno costituiscono quindi il primo trimestre dell’anno finanziario 2015-2016. In questo periodo il giro d’affari della Nissan è stato di 21,6 miliardi di euro, in crescita del 17,6%. L’utile netto è stato di 1,1 miliardi di euro, pari a un incremento del 36% rispetto allo stesso periodo del 2014. La casa giapponese nei tre mesi in esame ha venduto 1,29 milioni di veicoli nel mondo (+4,4%) e fa risalire l’ottimo risultato economico ottenuto ai miglioramenti registrati nell’America del Nord e in Europa.
PSA PEUGEOT CITROËN - Per il gruppo PSA Peugeot Citroën quello del 2015 è stato il primo semestre chiuso con un utile dal 2011. Il fatturato è stato di 28,9 miliardi di euro (+4,7%), di cui 19,4 realizzati dalla divisione automobile. L’utile netto è stato di 571 milioni, mentre nello stesso periodo dell’anno scorso aveva accumulato ancora un deficit di 114 milioni di euro. Questi numeri sono il risultato del miglioramento del mercato soprattutto da parte del marchio Peugeot e della redditività delle vendite.
RENAULT - Vento favorevole anche per la Renault nella prima metà dell’anno. Il fatturato realizzato è stato di 22,197 miliardi di euro, in aumento del 12% rispetto ai primi sei mesi del 2014. Di questo totale, 21,065 miliardi sono derivati dal settore auto, che ha registrato un aumento superiore a quello complessivo, cioè del 12,4%. Da questo giro d’affari è stato generato un utile netto di 1,469 miliardi di euro, con un incremento dell’83,4% sul 2014. L’andamento positivo del business ha la sua origine nei buoni risultati sul mercato europeo, dove i nuovi modelli stanno ottenendo ottimi successi, e nel miglioramento della redditività della produzione. Ciò ha consentito di sopportare le fortissime contrazioni delle vendite in Russia e in Brasile.
GRUPPO VOLKSWAGEN - Nei primi sei mesi del 2015 il gruppo Volkswagen ha totalizzato un fatturato di 108,776 miliardi di euro (di cui 94,093 miliardi provenienti dal settore automotive) con una crescita del 10,1% rispetto allo stesso periodo del 2014. Ciò anche se i veicoli venduti hanno segnato un leggero calo: 5.039.210 contro i 5.065.685 del primo semestre dell’anno scorso (-0,5%). La gestione delle operazioni è però migliorata parecchio, tanto che l’utile operativo è salito del 13%, a 6,99 miliardi di euro. L’utile dopo le tasse è stato di 5,663 miliardi di euro, in calo dello 0,9%. Sui conti del gruppo Volkswagen ha pesato in modo particolare l’andamento negativo del mercati cinese.