PERDITA DI FASCINO - Con le bastonate mediatiche che prende ogni giorno con accuse di dannosità e conseguenti limitazioni e divieti, l’auto diesel è in continuo calo di consensi. A testimonianza di ciò viene preso il calo delle immatricolazioni del nuovo. A settembre la contrazione rispetto al 2017 è stata del 38%, portando la quota diesel al di sotto del 50% (47,9%). I dati di settembre sono stati fortemente anomali (il mercato è calato del 25,4%) ma la tendenza è negativa anche nel periodo dei nove mesi da gennaio a settembre. Con 799.631 auto a gasolio immatricolate nei nove mesi, su un totale di 1.491.261, il calo registrato è del 9%, mentre la quota di mercato è scesa dal 56,8% al 53,3%.
DOMANDA ROBUSTA - Ci sono però altri segnali di segno opposto. A farli presente è la società BCA Italia, specializzata nell’organizzazione delle aste di auto usate e parte della società BCA, presente in 12 paesi europei. L’andamento delle vendite rilevato dalla BCA testimonia il permanere di un indubbio interesse degli automobilisti per il diesel; ovviamente sempre che le regolamentazioni locali non diventino ostacoli troppo grossi per l’utilizzo dei veicoli. Secondo le statistiche della BCA Italia la domanda si mantiene infatti buona nelle realtà dove le auto diesel non sono troppo penalizzate. Secondo la BCA Italia, nei primi nove mesi del 2018 le vendite in Italia di auto a gasolio usate rispetto allo stesso periodo del 2017 sono aumentate di oltre il 6% (+3% in Europa). E non solo: le vendite sono cresciute e i valori hanno mantenuto buoni livelli. Il dato vuole dire che non mancano gli automobilisti che apprezzano le auto diesel, le quali perciò non è detto che debbano perdere per forza il loro valore.
REALTÀ VARIEGATA - Il fenomeno però ha bisogno di una chiave di lettura attenta e dettagliata. Occorre infatti tenere presente che la domanda è diffusa a “macchia di leopardo”, in base all’esistenza o meno delle situazioni critiche che rendono prevedibili e inevitabili le misure antinquinamento che “fermano” le auto diesel. Questa realtà dà luogo a nuovi flussi di mercato inesistenti o molto meno rilevabili in passato: per esempio dalla città alla provincia oppure dalle regioni del nord a quelle meridionali. Ciò perché le vetture a gasolio offrono un ottimo rapporto costo/benefici: consumano meno e in generale durano di più di quelle a benzina.
SITUAZIONE ANALOGA ALL’ESTERO - C’è poi la realtà dei mercati internazionali, anch’essi molto diversificati. Così il panorama internazionale presenta realtà come la Germania dove molte auto diesel vengono vendute per finire nei paesi dell’Est europeo, o per lo meno in quelli dove la domanda è molto forte, come Polonia, Croazia o Lituania. Questo fenomeno interessa molte auto usate non vecchie, contribuendo al mantenimento di valore.