PROBLEMI SERI - La Nikola è una nota startup americana con sede a Phoenix specializzata nella produzione di camion e pick-up elettrici alimentati a idrogeno, tra le più promettenti del panorama automobilsitico. Nei mesi scorsi ha siglato una partnership tecnica con l’italiana Iveco per la realizzazione del camion Nikola Tre (qui per saperne di più) e con la GM per lo sviluppo e la produzione di un nuovo pick-up (qui per saperne di più). Dagli Stati Uniti, però, arrivano notizie di una vera e propria tempesta che ha portato il suo fondatore Trevor Milton (foto qui sotto) a dimettersi dalla carica di ceo. Il consiglio di amministrazione ha designato Stephen Girsky, manager ex General Motors con diversi anni di esperienza nel mondo dell’automobile, come suo sostituto.
VALORE GONFIATO? - Le dimissioni di Milton sono soltanto la punta dell’iceberg di una vicenda complessa balzata alla cronaca circa due settimane fa quando la Hindenburg Research, specializzata in report di aziende quotate in borsa, ha mosso verso la Nikola un’accusa di frode nei confronti degli investitori, perpetrata attraverso dichiarazioni non veritiere circa l’attuale stato delle tecnologie aziendali. Negli ultimi mesi infatti le azioni di Nikola erano letteralmente schizzate alle stelle, al punto che la sua capitalizzazione ha raggiunto valori impensabili per un'azienda che non ha ancora venduto un veicolo. Trend che ha fatto salire anche il capitale di Milton, che possiede il 35% della società.
ORA SONO GUAI - Il report redatto dalla Hindenburg Research ha scatenato un vero e proprio effetto a catena che ha portato all’apertura delle indagini da parte della Sec (US Securities and Exchange Commission), la stessa autorità di borsa americana che lo scorso dicembre aveva avviato un’inchiesta sulla Tesla relativa alle comunicazioni e ai contratti finanziari, e del Dipartimento di giustizia. Ma a finire sotto il mirino delle autorità, seppur indirettamente, c’è anche la General Motors che ha da poco rilevato l’11% del capitale della Nikola per 2 miliardi di dollari.
LA NIKOLA SMENTISCE - La Nikola ha respinto al mittente ogni accusa; secondo la casa il report negativo è stato avviato da uno "short-seller", ossia un investitore specializzato in vendite allo scoperto, che aveva interesse a influenzare negativamente l'andamento delle azioni per trarne profitto. Secondo la stampa americana, in questo clima incerto Milton avrebbe deciso di lasciare la carica di ceo per proteggere l’azienda e l’andamento in borsa, che attualmente potevano essere influenzate negativamente dalla sua presenza all’interno del consiglio di amministrazione.