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La nuova mobilità fra transizione e incertezze

Pubblicato 29 giugno 2022

In occasione dell’evento The Urban Mobility Council sono state mostrate ricerche che tratteggiano il futuro della mobilità. 

La nuova mobilità fra transizione e incertezze

UN’AUTOMOBILE CONTRO 10 - The Urban Mobility Council, un nome che è tutto un programma per un evento milanese che ha, fra le altre cose, presentato dati importanti e anche, a loro modo, sconcertanti. Il Politecnico di Milano ha infatti presentato un’interessante ricerca condotta per conto del The Urban Mobility Council, un Think Thank promosso dal Gruppo Unipol - con il Patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica e della Commissione europea - per coordinare Istituzioni, Università e Aziende nel nome della mobilità del futuro. La ricerca si è focalizzata principalmente sulla MAAS, Mobility As A Service, e sull’elettrificazione. La mobilità come servizio è un’evoluzione quasi obbligata per razionalizzare il modo con il quale ci spostiamo. L’Italia ha infatti un numero enorme di automobili private (quasi 40 milioni) usate però mediamente molto poco dato che la percorrenza media è di circa 7.000 km/anno. In base ai dati raccolti il 20% delle auto private nelle aree urbane potrebbe essere facilmente sostituito da auto condivise a guida semi-autonoma, con un rapporto di sostituzione di circa 1:10: uno di questi robo-taxi potrebbe quindi fare il lavoro di 10 automobili attuali, percorrendo circa 50.000 km l’anno.

L’ESEMPIO DI PADOVA - Questi numeri vengono dai dati raccolti in forma anonima da scatole nere installate su un campione rappresentativo di automobili. Sergio Savaresi, professore di automazione nei veicoli del Politecnico di Milano, ha rimarcato come il car sharing sia ancora poco remunerativo perché “le automobili sono lì dove non servono e quindi questo servizio ha grandi limitazioni nella sua funzionalità”. Il vero punto di svolta sarà la guida autonoma, che riporterà le automobili là dove servono. Questa rivoluzione renderà il servizio sostenibile anche nei centri urbani medi come Padova, che ha 210.000 abitanti e 120.000 auto private. Le simulazioni parlano chiaro: 4.300 veicoli autonomi di Livello 4 riuscirebbero a sostituire 34.000 auto private pari a circa il 30% del parco attuale. Queste 34.000 automobili sono quelle che fanno spostamenti dentro alla città il 90% delle volte: le loro ‘sostitute’ percorrerebbero 44.000 km l’anno e garantirebbero un tempo di attesa medio di 2 minuti e 40 secondi.

L’ANSIA DA AUTONOMIA O IL SUO CONTRARIO? - Strettamente legato a questo tema è la diffusione dell’auto elettrica, che sarà l’ideale per le flotte di condivisione anche perché piuttosto longeva. La durata delle batterie, a oggi il componente di gran lunga più costoso, è stata stimata da Savaresi in circa 400.000 chilometri. Questo dato, confrontato con la scarsa percorrenza media delle auto private, porta un esaurimento delle batterie dopo decine e decine di anni, al di là della vita utile del veicolo, quindi. In altre parole, al di là del costo ancora alto, “oggi le auto elettriche sono poco adatte all’uso privato visto che sono mediamente ferme il 95% del tempo. Le elettriche invece ‘devono’ viaggiare: attualmente più del 50% di queste auto non fanno mai 300 chilometri al giorno, che è l’autonomia media WLTP delle auto a batteria disponibili in Italia”. Se togliamo dal conto i 5 giorni l’anno nei quali le automobili fanno viaggi molto lunghi (gli ‘esodi’ estivi e simili) un’automobile elettrica media nel 95% dei giorni non fa percorsi che siano superiori alla sua autonomia. Da questo discende che la maggior parte delle auto a batteria sarebbero già pronte a incontrare le esigenze del cittadino medio; essendo poi sufficiente una ricarica al giorno circa il 20% delle automobili in circolazione potrebbe essere sostituito da modelli elettrici che non avrebbero bisogno di una rete di ricariche pubbliche perché ricaricherebbero la notte in garage o il giorno nelle aziende –. Automobili come la Mazda MX-30, dotate di batterie non grandissime, potrebbero quindi soddisfare le esigenze di molte persone.

OLTREOCEANO SONO D’ACCORDO - Dello stesso tenore l’intervento di Matteo Muratori, chief analyst, United States Department of Energy. Dalle sue slide si è visto che negli Stati Uniti il 33% delle emissioni di gas serra viene dai trasporti, che rappresentano anche il 70% della domanda del petrolio e il 50% del consumo energetico complessivo. Anche negli USA le automobili sono parcheggiate per il 96% del tempo e se fossero collegate a reti energetiche “smart” potrebbero essere importanti per gestire i picchi della domanda di energia e fare da accumulo per le energie rinnovabili. Il modello tratteggiato da Matteo Muratori vede i veicoli elettrici leggeri ricaricare principalmente a casa e quando sono parcheggiate negli uffici mentre i mezzi da lavoro medi e pesanti ricaricherebbero principalmente in azienda. L’evento ha registrato tanti altri interventi, compresi quelli dei vertici di Unipol, Enel X Way, Inwit (si occupa di hosting web e connettività wireless), ATM, Volkswagen Italia, Anas, HERE e Volkswagen Italia oltre che di Gilberto Pichetto Fratin, Vice Ministro, Ministero dello Sviluppo Economico, e del governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana.

AUTOMOBILI DI MASSA O SUPER? - Sono troppi per citarli tutti, ma riportiamo due spunti del professor Savaresi. Il primo è che se si immettessero presto sul mercato veicoli autonomi poco più sicuri del guidatore medio si salverebbero molte più vite rispetto a quanto non accadrebbe aspettando che essi siano perfetti, e cioè intorno al 2035. La seconda è uno scenario poco piacevole ma molto razionale: le auto-robot dividerebbero in due il mercato: da un lato veicoli specializzati, automatici e che badano molto al sodo e dall’altro veicoli “emozionali”, destinati a pochi che avranno il privilegio di guidarli in prima persona.



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Ritratto di Ridolfo Giuseppe Ignotus
29 giugno 2022 - 20:03
I ricchi su Ferrari, Pagani e Bugatti, i poveri solo sul Robo-taxi: che umiliazione!
Ritratto di Mbutu
29 giugno 2022 - 21:01
Scusa ridolfo, ma oggi i poveri sono sulle panda ed i 3 cilindri. Tutto sommato è meglio il robotaxi. Perché a me, personalmente, a vedere la didascalia "...e piacere di guida" sotto una golf mi viene da ridere.
Ritratto di Ridolfo Giuseppe Ignotus
29 giugno 2022 - 23:46
Appunto Mbutu, per me una Golf, una 147, una Panda, una Jaguar XJ o una Classe S sono tutte auto insignificanti, le uniche che valga davvero avere sono auto come Lamborghini Huracàn o addirittura Koenigsegg Regera o Jesko Absolut, quindi sono d'accordo che siano meglio i robot-taxi, che, tra l'altro, troverei comodissimi (viva l'hi-tech). Il punto è sempre lo stesso: come riuscire ad impossessarsi di uno solo di questi gioielli di piacere? Non mi piace che per certi ricchi sia tutto facilitato, mentre per me, questa è un'umiliazione (ovvio che è personale).
Ritratto di Oxygenerator
30 giugno 2022 - 08:23
Cioè, lei si sente umiliato dal fatto, di non poter comprare una lamborghini o una ferrari? Ma è sicuro di quello che scrive ? Forse sarà dispiaciuto, rattristato dal non poterle comprare e mantenere. Uno non è umiliato se non ha lo champagne. Uno è umiliato quando non ha l’acqua.
Ritratto di Ridolfo Giuseppe Ignotus
30 giugno 2022 - 21:16
@Oxygenerator, l'acqua è indispensabile, niente vale quanto l'acqua, a meno che uno non decida di "voler lasciare le penne"; quindi sì, sarebbe umiliante, come dice, più che correttamente, Lei. Poi, però, ci sono altri bisogni, non essenziali per il corpo, certo, ma sempre di esigenze si tratta. Esigenze che, evidentemente, non tutti sono capaci di soddisfare, e che io considero un mio limite (dato che non sono capace di autocostruirmela da solo una batmobile o astronave che dir si voglia). Una Lamborghini Huracàn o una scultura (più che un auto) come la Koenigsegg Regera, fanno parte di queste. Dunque in un certo senso la parola umiliante ci sta, come rattristato e dispiaciuto (ma è personale, quindi è naturale che per Lei sia incomprensibile). Per Lei è indifferente, a me, diversamente, crea a volte rabbia, anche se vale solo per poche cose. Per il resto dormo sonni più o meno tranquilli.
Ritratto di Mbutu
29 giugno 2022 - 20:57
La guida autonoma in effetti è un passo fondamentale per sicurezza ed ottimizzazione delle risorse; oltre ad essere anche una gran comodità. Ma stiamo parlando del futuro. Altre analisi, come la possibilità di una maggior diffusione già oggi delle elettriche, sono cose note; ma i pregiudizi sono duri a morire.
Ritratto di alvola2023
29 giugno 2022 - 21:07
Cioè i taxi...
Ritratto di Rush
29 giugno 2022 - 21:13
Vorrei soffermarmi sulla condivisione dell’auto. Il concetto che esprimono è chiarissimo e condivisibile in senso ipotetico. Domanda: avete mai noleggiato un’auto car sharing? Io si. Su una ho trovato delle siringhe. In un’altra un porcile dopo che probabilmente erano stati da mc Donald. In un’altra avevano addirittura defecato. Cosa facciamo ? Riempiamo di telecamere le auto? Quando gli sbarbati vanno in camporella come si fa? Arriva il garante della privacy che giustamente interviene. In caso di un prossimo Covid chi mi garantisce che l’auto è stata sanificata. In teoria sono io il prossimo Ronaldo ma in pratica non riesco più a fare oltre un dribbling data l’età….:))))
Ritratto di Rush
29 giugno 2022 - 22:45
Ok continuo con il taxi…023570 e forse spendo anche meno.
Ritratto di Oxygenerator
30 giugno 2022 - 09:35
Purtroppo per il costo la vedo difficile, anche giustamente, visto che l’autista va pagato. Io col car sharing per arrivare al lavoro spendo 8€. Col taxy è impossibile questa cifra. Mai speso meno di 25€.
Ritratto di Rush
30 giugno 2022 - 13:21
Oxy oggi senz’altro il divario è importante ed in ogni caso anche gli 8 euro quotidiani sono un costo non indifferente. In futuro con molta probabilità se la categoria Taxi vorrà esistere ancora dovrà necessariamente rivedere le tariffe per essere competitiva altrimenti il rischio estinzione sarà elevato. Io ad esempio per qualche anno quando mi capitava di usare tutte le settimane il Taxi mi ero accordato con uno di Milano e uno di Roma. Una sorta di convenzione. Molto meno onerosa per me (20% in meno) e una tratta garantita per loro.
Ritratto di Oxygenerator
30 giugno 2022 - 08:31
Quando si trovano queste situazioni si segnalano. Perchè come per le multe, chi ha affittato l’auto prima di noi senza segnalare niente, si troverà addebitato il lavagggio dell’auto o le multe prese. Pena, non poter più accedere al servizio. Devo anche dire che io uso il car sharing a milano spesso. Mai trovato nulla di simile. Al massimo peli di un cane sul sedile passeggero, e una volta un fazzoletto di carta. Dove vive con gente cosí incivile, o qualcuno a cercato di far fallire il sistema ?
Ritratto di giulio 2021
30 giugno 2022 - 08:35
Qui siamo ancora al medioevo automobilistico.
Ritratto di Rush
30 giugno 2022 - 13:10
Oxy le ho utilizzate a Milano. All’inizio del car sharing per un breve periodo mi è capitato di utilizzarle ( un po’ anche per curiosità) frequentemente. Così come gli scooter. D’altronde se ricorda nel naviglio ne hanno ripescate non poche di biciclette. Forse poi come dice hanno regolamentato meglio. Rimane il fatto che oggi con la situazione Covid che si è presentata non mi sognerei mai di usare un mezzo in condivisione. Rimane sempre e solo il solito problema dell’educazione ed il senso civico. L’altro ieri alla Humanitas di Rozzano c’erano due 500 una dietro l’altra buttate lì in doppia fila e 3 poveri cristi non potevano uscire dal parcheggio. Ovvio che non tutti sono degli animali ma…
Ritratto di Oxygenerator
30 giugno 2022 - 13:17
Quelli li di rozzano prendono una serie di multe da mandarli al macero. Si parla anche d’interruzione di pubblico servizio. Per il covid non si deve preoccupare, basta avere il gel sulle mani oppure i guanti in nitrile. Entri pure con la mascherina. Fa scendere i finestrini e viaggia un minuto tutto aperto, poi è libero.
Ritratto di Rush
30 giugno 2022 - 14:14
Il gel non manca mai così come la mascherina (anche se hanno dato il via al liberi tutti). La “mia” diffidenza rimane immutata. Da quando è partito il tutto non ho più preso aerei e treni. Se posso rinuncio altrimenti in auto. Comunque concordo sull’articolo.
Ritratto di Oxygenerator
30 giugno 2022 - 14:39
Orpolà. Io ho continuato a prendere i mezzi tutti i giorni. Mi fa sentire uno spericolato… :-))))
Ritratto di Rush
30 giugno 2022 - 15:03
:-)))
Ritratto di Oxygenerator
30 giugno 2022 - 08:38
Questo articolo rappresenta ciò che penso fin dall’inizio della mia iscrizione ad al volante, dell’attuale e della futura mobilità. È logico e non spreca risorse. Sono completamente d’accordo. Possedere un’auto in futuro, sarà come oggi, possedere un cavallo. Tra pochi appassionati, solo quelli che se lo potranno permettere. Uno sfizio. Non un’esigenza come viene avvertita adesso, un obbligo o se non, peggio, un diritto.
Ritratto di Rav
30 giugno 2022 - 16:04
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Tutto bello finchè non abiti, non dico in campagna, ma anche solo in un comune di 20mila abitanti. A leggere questi articoli e questi studi sembra sempre che la totalità della gente abbia e delle famiglie abbia una vettura per componente per sfizio. Gran parte degli italiani ha una macchina a testa perchè senza quella non riesce ad andare al lavoro, a fare a spesa o ad avere una vita. E questo sia perchè il trasporto pubblico fuori dalle grandi città è inefficace ma anche per oggettiva conformazione del territorio. Fino a quando non si intrecceranno gli studi con questa consapevolezza avremo tanta bella teoria che funziona nella grande città e, se imposta, un sacco di disagi fuori.
Ritratto di Oxygenerator
30 giugno 2022 - 16:40
Vivere fuori città è disagiante in parte, si sa. Non è normale che lo sia nelle città, dove tutto è potenzialmente vicino. Non è normale che chi vive e sceglie una situazione, la faccia poi pagare agli altri, in termini di veleni immessi nell’aria e di traffico e rumore, perchè si sceglie di vivere in campagna e si lavora in città. È lecito, ma va discapito di altre persone, che vivono in città. Chi arriva in città, dovrebbe lasciare l’auto nei parcheggi e muoversi coi mezzi pubblici per non creare disservizi.
Ritratto di Rav
30 giugno 2022 - 15:58
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Tutto molto interessante e logico peccato che come al solito ci si basi esclusivamente su "statistiche" senza analizzare il dato in maniera oggettiva. E' come dire "perchè muoversi in auto quando le città sono collegate benissimo dal treno" pensando ad un Roma-Milano senza però pensare a quelle medie e piccole. Qui siamo al livello de "io ho due mele, tu ne hai zero. Per la statistica ne abbiamo una a testa. Ma tu rimani con la fame". E' vero che le auto trascorrono parecchio tempo ferme ed inutilizzate, è vero che tante fanno pochi km, spesso solo casa-lavoro. Ma è altrettanto vero che la maggior parte delle auto vengono utilizzate negli stessi momenti, ad esempio ora di punta al mattino per andare a lavoro, in pausa pranzo o la sera per tornare a casa. Per cui ci sono momenti della giornata in cui c'è un picco di richiesta e altri dove non ce ne sarà. Se si guarda solo alla statistica per piazzare delle auto in car sharing pensando che la gente rinunci all'auto di proprietà di finirà con l'avere la gente appiedata alle 8 del mattino e alle 6 di sera. Oltre al fatto che il car sharing in città come Roma, Milano, Torino, Modena è utile e sono completamente favorevole, ma è completamente impraticabile fuori dalla provincia dove gente prende l'auto e va a lavorare in altri paesi distanti anche parecchi km. Mi immagino uno che abita in una frazione e alle 11 del mattino deve cercare una vettura in sharing dopo che alle 8 sono andati tutti a lavorare nel comune o nella città di provincia a 10/20km da lì. E' impraticabile così come l'elettrico per tutti e altre tecnologie e innovazioni che sarebbero giustissime e utilissime ma bisognerebbe vederle e studiarle nei territori consoni e parlarne in tal senso. Questa non è la mobilità del futuro. Questa è la mobilità del futuro nelle città mediograndi.
Ritratto di Mbutu
30 giugno 2022 - 16:41
Rav, in realtà nell'articolo è spiegato bene. Non hanno fatto la media del pollo, hanno preso dati di utilizzo reali provenienti dalle scatole nere. Ed infatti la conclusione è che un 20% delle auto NELLE AREE URBANE potrebbe essere sostituita da robotaxi con un rapporto di 1 a 10. Anche l'altro problema che sottolinei viene rilevato: “le automobili sono lì dove non servono e quindi questo servizio ha grandi limitazioni nella sua funzionalità". E la risposta è la guida autonoma. Le auto che alle 8 hanno portato i pendolari tutti in città poi si ridistribuirebbero sul territorio anche nelle frazione a 10/20 km. Così alle quello che esce alle 11 troverebbe l'auto nel giro di poco (in realtà non dovrebbe cercarla, dovrebbe limitarsi a chiamarla e quella arriverebbe da sola nel giro di qualche minuto). Oltretutto certi "flussi" sono ricorrenti sia a livello macro che micro quindi, ad esempio, verso l'ora di chiusura degli uffici le auto che si sono ridistribuite sul territorio poi potrebbero tornare a concentrarsi nella città per essere pronte a riportare a casa i pendolari. E questo senza stare a parlare di un sistema di prenotazione.
Ritratto di Rav
3 luglio 2022 - 03:16
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Sì certo, ce la vedo la guida autonoma per le strade di campagna. Le prime due auto che si incrociano in una strada senza riga in mezzo creano l'ingorgo della vita. A mio avviso fuori dai grandi centri urbani passi il noleggio a lungo termine, passi il leasing... ma il car sharing non ce lo vedo per niente e francamente pure la guida autonoma. Poi mi sbaglierò, ho superato i 30anni e probabilmente qualcosa vedrò, ma spero solo di non dover sobbarcarmi problemi e rotture di scatole perchè a qualcuno piace tanto la condivisione. E poi c'è l'altro problema, che sti mezzi li usa la gente. E la gente già ha iniziato a non curarsi più del mezzo proprio, figurarsi come tratterà queste povere macchine sulle quali poi dovremmo salire. Che brutto futuro.
Ritratto di alvola2023
30 giugno 2022 - 16:58
Appoggio la considerazione riproponendola con un'estremizzazione, che secondo me chiarisce ancora meglio (non ne avevo scritto nel mio precedente commento, pensando di essere l'unico ad aver notato l'aspetto, e quindi lo davo come argomentomorto). Ammettiamo che tutta Italia motorizzata, facciamo 30 milioni di persone, prendiamo l'auto la mattina alle 7 per arrivare al lavoro alle 8. E la riprendiamo alla 17 per stare a casa alle 18. Servono/servirebbero esattamente ---30 milioni--- di auto, non una di meno; e servono/servirebbero unicamente 1 ora la mattina (dalle 7 alle 8), e 1 ora la sera (dalle 17 alle 18). Tutte le restanti 22 ore di auto a zonzo (o potenzialmente disponibili) nessuno ne avrebbe bisogno. Ora il caso non è sicuramente quello così estremamente esemplificato, ovvio, ma mi sentirei abbastanza certo che altrettanto sicuramente nelle realtà esistano un'infinità di situazioni diverse in ogni differente ambito territoriale, tali che pensare a un modello che li univocamente risolva tutti / in gran parte / in una certa parte, onestamente non ce lo vedo.
Ritratto di dreamerofcars
30 giugno 2022 - 18:41
controllo, controllo e ancora controllo. L'unica transizione che ci sarà, sarà quella verso una nuova classe dirigente. Con una piu' equa distribuzione della ricchezza e del potere. Prima lo accetteranno prima la finiremo con tutte queste millantate distopie future.
Ritratto di gil24
1 luglio 2022 - 10:39
Tenetevi strette le vostre auto private finché potete. Perché poi sarà tutto in peggio. Car sharing, elettriche costosissime e con poca autonomia e tempi di ricarica infiniti. Addio libertà di movimento. Le generazioni a venire ci invidieranno non poco
Ritratto di Oxygenerator
1 luglio 2022 - 11:13
Non so. Le generazioni future mi sembra che se ne sbattano altamente. Su tre nipoti solo uno ha un’auto. Gli altri neanche la patente, fanno tutto coi mezzi pubblici e le app di condivisione e di affitto. Io a 18 anni sbavavo per la patente subito e auto strausata. Loro zero. Non gli frega nulla. Forse la realtà è cambiata.