CONTRASTI NELLE ISTITUZIONI UE - I deputati del parlamento europeo hanno esaminato il progetto del nuovo regolamento comunitario in materia di emissioni di CO2 dei veicoli che dovrà essere in vigore dal 2021 al 2030. Lo hanno fatto respingendo l’approccio di chi voleva introdurre limiti molto severi. Tali limiti erano contenuti nel testo di parere che la commissione doveva esprimere sul progetto di regolamento. Il testo del parere era stato elaborato dalla deputata francese Christine Revault d’Allonnes-Bonnefoy, relatrice del provvedimento, che aveva proposto l’introduzione una riduzione delle emissioni pari al 25% per il 2025 e al 50% per il 2030. È stato invece varato un testo che si rifà ai valori di emissioni che erano stati indicati dalla Commissione europea, cioè un taglio del 15% per il 2025 (80,75 g/km) e del 30% per il 2030 (66,5 g/km).
PIOGGIA DI EMENDAMENTI - Al testo preparato dalla deputata Revault d’Allonnes-Bonnefoy erano state presentate ben 384 proposte di modifica, seppellendo i suoi orientamenti sotto una pioggia di emendamenti. La parlamentare ha così deciso di togliere la propria firma in calce al testo, affermando che “ancora una volta avevano vinto le lobby”. Dopo un acceso confronto, la commissione Trasporti è arrivata al voto su un testo molto modificato rispetto a quello originale preparato dalla deputata Revault d’Allonnes. L’esito è stato favorevole: con 23 voti SÌ e 18 NO con 2 astensioni.
L’INDUSTRIA RESPINGE IN BLOCCO - Analogo confronto è avvenuto nella commissione Industria, dove era stata preparata una mozione che auspicava un inasprimento degli standard di emissioni ancora più duro rispetto a quello avanzato dalla collega della commissione Trasporti. A firmarlo era stato il deputato svedese Jakop Dalunde che non ha neanche visto la sua proposta sottoposta a un lavoro di correzione attraverso gli emendamenti: la commissione ha respinto in tronco il testo messo ai voti. Con questo esito, la commissione Industria non presenterà alcun parere a proposito del progetto di nuovo regolamento. Il tema ora deve ancora essere esaminata dalla commissione Ambiente, il 10 settembre prossimo.