IL RILANCIO DELLA OPEL - La Opel svela il piano di rilancio dopo l’acquisizione avvenuta 100 giorni fa da parte del Gruppo PSA. I punti chiave per la rinascita del brand, annunciati dal Ceo, Micheal Lohscheller (a destra nella foto insieme a Carlos Tavares, presidente della PSA), partono dai profitti che, secondo le intenzioni, torneranno ad essere in positivo entro il 2020. A partire dallo stesso anno, la Opel vuole raggiungere un margine operativo di almeno il 2% del fatturato che dovrà arrivare al 6% nel 2026; per dare un’idea, quest’anno, il gruppo Volkswagen sta viaggiano su un valore del 4%, la PSA si aggira intorno al 7,3%. Le vendite, per raggiungere il break-even finanziario e iniziare ad andare in guadagnano, è stato abbassato a 800.000 unità all’anno. In questo scenario commerciale, un ruolo forte sarà giocato dai veicoli elettrici: entro il 2024, ogni modello del marchio avrà almeno una versione elettrificata e ci saranno anche modelli totalmente elettrici. La produzione delle vetture, almeno allo stato odierno dell’arte, avverrà negli stabilimenti attualmente attivi. Tuttavia, è previsto un piano di modernizzazione di queste stesse fabbriche, partendo dal miglioramento delle linee di produzione, per ottimizzare risorse, flussi di lavoro e materiale. Un progetto che, nelle intenzioni della Opel, non dovrebbe portare a una diminuzione dei posti di lavoro.
DUE SOLE PIATTAFORME - La Opel, conosciuta come Vauxhall nel Regno Unito, lancerà modelli nuovi di zecca creati sulle piattaforme, le CMP ed EMP2 che il Gruppo PSA ha già sviluppato ed usa sugli attuali brand (Peugeot, Citroën e DS). Questa strategia industriale, di fatto, abbasserà di parecchio costi di produzione: le piattaforme, infatti, passeranno dalle nove attuali alle due condivise citate prima. Lo stesso vale per i motori: oggi la Opel ne conta dieci, domani saranno quattro. Secondo Lohscheller, le sinergie costruttive con le altre case del gruppo faranno risparmiare alla Opel 1,1 miliardi di euro entro il 2020 che diventeranno 1,7 miliardi nel 2026. Nel secondo trimestre 2017, la Opel ha toccato perdite per più di 200 milioni di euro e dal 1999 ha perso quasi 20 miliardi di euro. Tutti i veicoli della Opel saranno ideati e sviluppati nello stabilimento tedesco di Russelsheim, sede del dipartimento di ricerca e sviluppo, dunque anche in questo case nessuna riduzione di tecnici come qualcuno aveva ipotizzato.
MODELLI INEDITI OGNI ANNO - La strategia di rilancio passa ovviamente anche attraverso nuovi modelli in grado di catturare gusti ed esigenze del pubblico. Per questo motivo, verranno lanciati nove modelli inediti, uno all’anno. Si parte con il nuovo Combo nel 2018; nel 2019, invece, tocca alla Corsa che avrà a listino anche una versione completamente elettrica. Nel 2020 sarà la volta di una suv di grandi dimensioni basata sulla Peugeot 5008, della quale la Opel ha diffuso una prima immagine in chiaro scuro (foto qui sopra).
ANCHE FUORI DALL’EUROPA - Altro pilastro dello sviluppo commerciale è l’allargamento ai mercati extra europei. Le auto della Opel, che il precedente proprietario GM aveva confinato al Vecchio Continente, potrà ora espandersi e cercare nuovi clienti in altri continenti: entro il 2022, il brand verrà esportato in 22 nuovi mercati che includeranno anche la Cina e diversi Paesi medio orientali.