VEDERCI SEMPRE MEGLIO - La
Opel sta lavorando intensamente nel settore degli impianti di illuminazione. Il passo più immediato è l’adozione del sistema AFL+ bi-xenon su quasi l’intera gamma: Astra, Mokka, Cascada, Zafira Tourer, Insignia. Poi è attesa per i prossimi 18 mesi l’adozione del sistema a led che evita gli abbagliamenti. Ma quel che più stupisce è quanto la Opel (in collaborazione con l’Università di Darmstadt) sta mettendo a punto per il prossimo futuro. Si tratta infatti di
fari che si orientano e si regolano a seconda di dove il conducente sta guardando.
TRA DUE ANNI - Detto così pare una cosa da fantascienza ma è proprio ciò che offrirà il sistema in via di sperimentazione. Per la cronaca, la Opel al momento prevede che il sistema potrebbe essere adottato sulla produzione di serie nel giro di un paio d’anni.
SCRUTATI NEGLI OCCHI - I fari che si orientano secondo lo sguardo funzionano in base a una telecamera (i primi sistemi ne impiegavano fino a dieci) puntata sugli occhi-naso del conducente. In questo modo lo sguardo di chi è al volante viene tenuto costantemente sotto controllo: la telecamere rileva 50 immagini al secondo. I movimenti degli occhi rilevati vengono tradotti in dati che sono “interpretati” in funzione della guida, con successiva elaborazione delle informazioni così raccolte e loro trasformazione in input per gli attuatori che agiscono sui fari.
EVITA EFFETTI INDESIDERATI - Ne deriva così un impianto di illuminazione estremamente versatile e adattativo, dai movimenti rapidissimi. E i tecnici Opel si sono preoccupati di evitare effetti non appropriati, cioè che i fari seguano pedissequamente ogni minimo movimento dello sguardo di chi guida. Per riuscire in questa sfida è stato messo a punto un sistema elettronico (con l’elaborazione di un apposito evoluto algoritmo) capace di evitare “l’impazzimento” dei movimenti, ma rendendo il funzionamento molto morbido e soft.