OBIETTIVO RISPARMIO - Con la crisi che svuota sempre più i già magri portafogli, gli automobilisti stanno diventando molto sensibili all’aspetto affidabilità: una macchina che si guasta raramente, nel corso della sua vita farà risparmiare molti soldini, se non soldoni. Anche perché il problema delle riparazioni è aggravato dal fatto che le automobili migliorano, certo, ma diventano sempre più complesse, specie a livello di meccanica. Giusto per fare un esempio, ieri per cambiare una frizione non serviva un mutuo; oggi, sostituire il gruppo frizione di una moderna vettura turbodiesel con volano bimassa richiede un esborso di 1.500 euro, come minimo.
STATISTICHE SU GRANDI NUMERI - E così, le statistiche annuali sui guasti, elaborate dall’Adac (l’Automobile club tedesco) fin dal 1978 in base agli interventi di soccorso stradale, vengono ad assumere un interesse sempre maggiore: nel 2011, l’Adac è stata impegnata in oltre quattro milioni di interventi di soccorso stradale, e le statistiche che ha messo a punto riguardano i modelli immatricolati negli ultimi sei anni e venduti in Germania in almeno 10.000 esemplari l’anno.
TRA LE PRIME, ANCHE LA CORSA - In totale, i modelli di auto presi in considerazione sono stati oltre 92, fra i quali cinque Opel, che nelle statistiche dell’Adac sui guasti si sono piazzati tutti con risultati superiori alla media. In particolare, tra i veicoli immatricolati dal 2006 al 2011, è stata la monovolume Opel Meriva (foto sopra) ha meritare la palma dell’affidabilità, ottenendo voti altissimi in ciascun anno, proprio perché è risultata soggetta a un numero di guasti sostanzialmente inferiore alla media. Ma ne è uscita alla grande anche la Opel Corsa (foto sotto), che ha ricevuto il miglior punteggio dell’Adac per gli anni di immatricolazione dal 2007 al 2009, e nel 2011, mentre nel 2006 e nel 2010 si è piazzata al secondo posto.
LA GARANZIA AIUTA, MA... - Insomma, l’auto che non si rompe mai non l’ha ancora inventata nessuno; al massimo, alcuni costruttori offrono garanzie ben più lunghe dei due anni imposti dalla legge, arrivando addirittura a cinque e a sette, in certi casi. Questo, indubbiamente, significa che credono nella qualità del loro prodotto, ma vuole anche dire che l’automobilista deve effettuare regolarmente la manutenzione programmata, pena il decadimento della garanzia. E i tagliandi costano. In buona sostanza, meno l’auto è costretta a far visita a un’officina, meglio è per il nostro portafogli.