CHE NUMERI! - Chi pensava che con l’arrivo della Huayra lo sviluppo tecnico della Zonda avrebbe subito una battuta d’arresto, sbagliava di grosso. La Pagani ha infatti presentato al Vanishing Point 2013, il nono raduno internazionale del marchio, la Pagani Zonda Revolucion che, a detta della casa stessa, rappresenta la rivoluzione del concetto di arte applicato alla velocità. Visto il suo biglietto da visita, non c’è motivo di dubitare. Il motore 6.0 12 cilindri a V sviluppato dalla Mercedes AMG, evoluzione di quello montato sulla Zonda R, arriva ad erogare 800 CV e 730 Nm di coppia per un rapporto peso-potenza di 748 CV per tonnellata (la bilancia si ferma a 1.070 kg anche in virtù della monoscocca in carbo-titanio). Il cambio marcia avviene in soli 20 ms grazie al sequenziale trasversale in magnesio mentre il controllo di trazione Bosch a 12 regolazioni ed il rinnovato sistema ABS consentono di “cucirsi” su misura il comportamento della vettura. E per staccate da urlo ci sono i dischi Brembo carboceramici di ultima generazione derivati dalla Formula 1.
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IL CARICO È VARIABILE - La Pagani Zonda Revolucion ha subito un importante upgrade anche dal punto di vista aerodinamico. Alle appendici fisse sul cofano anteriore e su quello posteriore si aggiunge il sistema DRS sull’ala posteriore, che varia la sua incidenza tramite un pulsante sul volante modificando il carico aerodinamico con il passaggio dalla posizione di massimo carico a quella di minimo che avviene in seguito ad accelerazioni laterali +/- 0,8 g ed una velocità minima di 100 km/h. Se si tiene premuto il pulsante per più di due secondi, il sistema DRS lavora in automatico. Stabilito il prezzo: per mettere le mani sulla Zonda Revolucion bisogna staccare un assegno di 2,2 milioni di euro, tasse escluse.