DUE PROVVEDIMENTI - Linea dura del comune di Milano contro i falsi invalidi, che sostano sui 4000 parcheggi per i portatori di handicap: oltre alla multa del vigile (80 euro e taglio di due punti-patente), scatterà un controllo fiscale. Le infrazioni accertate dai vigili verranno accompagnate da segnalazioni agli uffici del Tesoro. Obiettivo, combattere l’esercito di automobilisti con pass fasulli e clonati, e i 968 cittadini che circolano e parcheggiano col permesso del nonno ormai morto da anni. Come l’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran (nella foto), ha spiegato ad alVolante, “la verifica fiscale sarà un disincentivo verso questa odiosa infrazione che colpisce i disabili”. La sperimentazione partirà fra un mese. I possibili accertamenti da parte dell’Agenzia delle entrate dovrebbero fare da deterrente: il “furbetto” di turno finirà nel mirino del ministro del Tesoro, Giulio Tremonti.
CHE NUMERI! - I titolari di veri pass disabili, a Milano, sono 21.229. Solo nel 2010, i vigili meneghini hanno redatto 10.802 verbali per sosta vietata sui 2300 spazi “generici” riservati ai portatori di handicap, e nei primi sei mesi del 2011 eravamo già a quota 5474. A questi si aggiungono le infrazioni sui 1700 parcheggi “nominali” assegnati ai disabili: l’anno scorso, 1134 multe; e ben 629 da gennaio a giugno 2011. “Sono pronti a scommettere”, ci dice Maran, “che nel giro di pochi mesi il numero delle multe non sarà più così alto”.
COSA NASCONDI? - “Riteniamo che a comportamenti irregolari come parcheggiare sugli spazi riservati ai disabili”, ha sottolineato l’assessore alla Polizia locale, Marco Granelli”, ne possano corrispondere altrettanti, per esempio in materia fiscale. Per questo consideriamo utile lo strumento dell’accertamento presso l’Agenzia delle entrate al fine di individuare trasgressioni anche di altre norme”. I vigili risaliranno al proprietario del veicolo dalla targa, con una visura al pubblico registro automobilistico, e poi procederanno alla segnalazione fiscale. Da risolvere alcune questioni; in particolare, c’è chi dubita sulla liceità del comportamento del comune di Milano: si tratterebbe di un trattamento di dati non autorizzato con rilevanza penale. Comunque, la giunta del nesosindaco, Giuliano Pisapia, è intenzionata a seguire il modello di Londra (anche per l’Ecopass, vedi qui): nella capitale inglese, il controllo fiscale ai “furbetti” dei pass disabili ha quasi risolto il problema.










































