MENO DI 2 PUNTI OGNUNO - Stando ai dati diffusi dall'Asaps, l'Associazione degli amici della Polizia Stradale, da quando il 1° luglio 2003 è entrata in vigore la patente a punti, al 31 dicembre 2010, gli automobilisti italiani (quasi 36 milioni di patentati) si sono visti decurtare circa 68 milioni di punti, ovvero 1,9 punti per ogni patentato. I guidatori che hanno perso un maggior numero di punti della patente sono quelli nella fascia di età compresa tra i 18 e 24 anni: in media quasi 3 punti a testa, che diventano 4,2 se si restringe la fascia ai 18-20 anni (da notare però che ai giovani, nei primi 3 anni di patente, i punti sottratti raddoppiano). I più virtuosi sono gli automobilisti over 70 con 3.466.423 punti prelevati su 3.316.104 (poco più di 1 a testa). I punti decurtati dalle patenti del gentil sesso sono nettamente inferiori a quelle degli uomini (24,7% contro il 75,3%) nonostante una ripartizione delle patenti per il 43% in mano a donne e 57,1% a uomini.
IN POCHI HANNO RECUPERATO I PUNTI - Tra le persone che si sono viste decurtare dei punti, ben poche hanno voluto recuperarli: in quasi 8 anni, solo 266.565 automobilisti hanno frequentato gli appositi corsi, recuperando appena il 2,5% dei punti persi. Ricordiamo che ogni 2 anni i patentati ricevono un omaggio di 2 punti e, se dopo averne persi, non si commettono altre infrazioni, dopo 2 anni si ritorna all'iniziale quota di 20. Pochissimi sono anche gli italiani che hanno visto azzerato il loro credito punti sulla pante: solo 138.932, ovvero lo 0,4% dei quasi 36 milioni di patentati. Secondo i dati diffusi dall'Asaps, con l'introduzione della patente a punti, gli incidenti sono scesi dai 239.354 del 2002 ai 215.405 del 2009 (-10%), i feriti sono calati da 341.660 a 307.258 (-10,1%) e, soprattutto, i decessi sono passati da 6.739 a 4.237: 2.502 vittime in meno, pari a un calo del 37,1%.