SENZA TREGUA - Automobilisti sempre più tartassati. Dopo i rincari di carburante e Rca (leggi qui la news) ecco la conferma che anche i pedaggi autostradali schizzano alle stelle: in media, +3,3% dal 1° gennaio 2011, con picchi del 20%. È quanto emerge da una ricerca della Confetra, la Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica. La concessionaria principale (Autostrade per l’Italia, che gestisce circa metà della rete a pedaggio) mostra un rialzo medio dell’1,9%. In cima alla classifica, Autostrade Valdostane (+19%). Mentre il tratto Novara Est-Milano (del gruppo Gavio, secondo operatore del paese) registra un rialzo del 13%.
E IN CAMBIO? - Ovviamente, tutti i rincari sono dovuti a investimenti effettuati dalle concessionarie per migliorare la rete: è previsto dalle convenzioni fra i gestori e lo Stato. Il problema, rileva la Confetra, è che l’aumento dei pedaggi viaggia molto più veloce dello sviluppo della rete: il livello di congestione dimostra che le autostrade non sono in grado di fronteggiare il volume di traffico. Rispetto al 1970, abbiamo fatto parecchi passi indietro (vedi tabella in basso). E in termini di blocchi della circolazione, ritardi, smog, il gap col resto dell’Europa ci costa 40 miliardi di euro l’anno. Con la situazione destinata a peggiorare, perché il trasporto stradale cresce (+3% nel primo semestre dell’anno) mentre quello ferroviario è in caduta del 21%.
Paese | Nel 1970 | Oggi |
Germania | 6.061 km | 12.813 km |
Italia | 3.913 km | 6.629 km |
Francia | 1.553 km | 11.157 km |
Regno Unito | 1.183 km | 3.673 km |
Spagna | 387 km | 13.515 km |