DIVERSE PER SCELTA - Una sembra fare di tutto per richiamare l’attenzione con forme originali, muscolose e dai marcati tratti corsaioli che la fanno apparire più come un esemplare unico uscito da un atelier di tuning che un prodotto di serie. L’altra, con una filosofia più “alla tedesca”, punta tutto sulla discrezione e sull’eleganza della carrozzeria (simile a quella dell’utilitaria dalla quale è derivata), che per la mancanza di orpelli sembra quasi voler passare inosservata.
DA PISTA E DA CITTÀ - Stiamo parlando di
Renault Clio RS e di
Peugeot 208 GTi: due francesine al peperoncino che danno continuità alla brillante tradizione delle case francesi nel settore delle sportive derivate da utilitarie di grande serie. Mosse entrambe da un potente 1.6 turbo da 200 cavalli, sono caratterizzate da prestazioni davvero elevate oltre che da sopraffine qualità dinamiche. Tutt’altro che scorbutiche, rigidità a parte possono affrontare di buon grado persino i percorsi urbani, anche se soprattutto il misto di montagna o il rassicurante asfalto di una pista rappresentano il loro habitat ideale.
UN SEVERO BANCO PROVA DINAMICO - Dopo averle spremute sull’anello Alta Velocità di Balocco (VC) e provate su una grande varietà di percorsi in Italia, le abbiamo portate al Nürburgring, in Germania, un selettivo tracciato che, come sempre, ha saputo evidenziarne nella maniera più nitida le qualità e i difetti. In buona sostanza dal nostro confronto è emerso che entrambe sono efficaci anche in pista, ma la Peugeot (equipaggiata con cambio manuale a 6 marce) risulta più trattabile e non impegna troppo quando si spinge (basta non esagerare oltre il limite), mentre la Clio RS ha un temperamento più corsaiolo e reattivo e va “impugnata” con maggior decisione e per essere sfruttata a fondo richiede abilità ed esperienza.
PER UN PUGNO DI SECONDI - Insomma, le differenze fra le due vanno soprattutto ricercate nel temperamento del motore e nel feeling di guida, visto che i tempi rilevati (3,7” a vantaggio della Peugeot) al Ring possono essere considerati praticamente coincidenti. Un gap così contenuto, infatti, può essere facilmente annullato dal traffico in pista e dal tempo perso nell’effettuare i sorpassi: manco a dirlo, nei giorni dei nostri test la Nordschleife è stata letteralmente invasa dagli appassionati.