Peugeot Fractal: ce ne parla chi l’ha pensata

Pubblicato 22 settembre 2015

Che cosa c’è dietro le forme futuribili della Fractal? La parola al responsabile del design per i prototipi Peugeot, Matthias Hossann.

Peugeot Fractal: ce ne parla chi l’ha pensata
La firma di Matthias Hossann (foto sopra) si trova in tutti i prototipi presentati dalla Peugeot negli ultimi Saloni: dalla lussuosa berlina Exalt, svelata a Pechino nella primavera del 2014, alla Quartz, la suv presentata qualche mese dopo a Parigi. All’IAA di Francoforte è stata la volta della Fractal (nelle foto), compatta vettura elettrica innovativa non soltanto per le sue forme.
 
A cosa puntate con il vostro ultimo prototipo, la Peugeot Fractal?
A differenza delle concept car svelate negli ultimi Saloni, questa è una vettura compatta, con ingombri da utilitaria, ma dalle forme decisamente sportive. Abbiamo voluto mostrare che si può immaginare un’auto piccola, e con la trazione elettrica, che sia in grado di trasmettere forti emozioni. A partire da quando la si guarda.
 
In effetti lo stile è molto personale… 
Per esprimere dinamismo abbiamo puntato su linee decise, con un cofano lungo e un abitacolo molto arretrato. E poi c’è lo studio degli interni, dove le emozioni passano dalle sensazioni tattili e visive, ma anche dai suoni.
 
In che senso?
Oggi le vetture elettriche si muovono quasi in silenzio, ma in futuro non sarà così. Anche per ragioni di sicurezza, tant’è che si discute di dotarle di un rombo virtuale a bassa velocità per farle sentire da pedoni e ciclisti. A quel punto il suono potrà diventare un elemento distintivo, una sorta di marchio di fabbrica. Per la Fractal siamo andati ancora oltre, mettendo a punto col musicista e DJ brasiliano Amon Tobin una serie di segnali sonori per l’abitacolo, come quelli associati agli indicatori di direzione o all’apertura delle porte.
 
 
Proprio aprendo le porte si nota la particolarità degli interni.
Le superfici bianche sono fitte di piccole piramidi, che ricordano quelle delle camera anecoiche. Non servono soltanto a isolare dal rumore esterno e a dare un design più particolare, ma contribuiscono ad alleggerire le porte, non richiedendo l’uso di ulteriori strati fonoassorbenti. Per riuscire a ottenerle abbiamo utilizzato delle stampanti 3D. La stessa tecnica è stata adottata per i gusci dei sedili e per il volante, oltre che per alcune parti della carrozzeria.
 
Parliamo di materiali. Se ne notano diversi…
Sì, ciascun componente ha una propria funzione che può essere realizzata al meglio con un materiale specifico. Dal carbonio al tessuto. Quest’ultimo è impiegato per le parti del tetto che si possono rimuovere, trasformando questa coupé in una scoperta a quattro posti.
 
L’abitacolo è minimalista e sembra ampio, ma dov’è il baule?
In questa fase ci siamo concentrati su altri aspetti, ma tenete conto che nel lungo cofano c’è ancora molto spazio e si può pensare a uno scomparto per i bagagli. Infatti, dei due motori elettrici solo uno è davanti, mentre l’altro spinge le ruote posteriori. Le batterie agli ioni di litio, invece, sono sotto il tunnel del pavimento.
 
Per concludere, a cosa serve la trazione integrale su una coupé da città?
La Fractal è un’auto piccola, ma vuole regalare forti emozioni anche nella guida. Infatti pesa solo 1000 chilogrammi ma ha ben 240 cavalli, suddivisi equamente tra il motore anteriore e quello posteriore per trasferire al meglio tutta la potenza a terra.
 



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Ritratto di Ercole1994
22 settembre 2015 - 20:41
Bello il frontale della Fractal, sportivo, ma allo stesso tempo semplice.Da proporre nei futuri modelli Peugeot.
Ritratto di PowerRS
24 settembre 2015 - 00:01
4
Spettacolare prototipo !! Linee nette e decise, molto sportive. Spero in un seguito del design sulla produzione di serie !!!
Ritratto di caronte
5 marzo 2016 - 20:59
È stupenda.