GUERRA AGLI SPRECHI - Ormai sembra che nessuna vettura possa più farne a meno. Ce l’hanno le berline e le utilitarie, le suv e le monovolume, e comincia perfino a fare capolino nella dotazione delle sportive. Eppure, quando nel 2004 il primo Stop&Start venne proposto a corredo della Citroën C3, erano in molti a guardare alla novità con una punta di sufficienza…
IDEA SEMPLICE MA "FURBA" - Oggi, invece, questo dispositivo è sempre più diffuso, e anche se alcuni pensano che si tratti soprattutto di un espediente delle case automobilistiche per rientrare più facilmente nei limiti sempre più rigidi imposti per le emissioni di CO2, resta indiscutibilmente un sistema utile nel traffico urbano. Come funziona? Semplice: quando ci si ferma a un semaforo rosso, o nelle brevi soste nella marcia in colonna, lo Stop&Start spegne il motore, per poi riavviarlo appena si preme il pedale della frizione. In questo modo, oltre a consumare meno, si emette anche una minore quantità di CO2.
EFFICACE SOLO IN CITTÀ - Date le premesse, è chiaro che questo dispositivo dia un contributo apprezzabile esclusivamente in città, o - al massimo - quando ci si trova in colonna su strada extraurbane o in autostrada. Sì, ma, in soldoni, quanto permette effettivamente di risparmiare? Per verificarlo abbiamo preso uno dei sistemi più recenti e sofisticati (quello che equipaggia la Peugeot 308 1.6 e-HDi) e lo abbiamo messo sotto torchio in una prova di 24 ore nel traffico di Milano, suddivisa in due giorni: 12 ore no stop il primo giorno col sistema attivato, altrettante il secondo giorno col dispositivo disinserito. Non vogliamo anticipare troppo i risultati finali, ma alla prova dei fatti lo Stop&Start garantisce effettivamente un’apprezzabile riduzione del consumo urbano: risparmio che risulta tanto più sostanzioso quanto più il traffico è intenso.
COSÌ FUNZIONA IL SISTEMA DELLA PEUGEOT 308 - Non è un semplice Stop&Start quello con cui è equipaggiata la berlina francese. Certo – come tutti gli altri – anche questo spegne il motore quando si mette il cambio in folle nelle brevi soste per poi riavviarlo appena si preme il pedale della frizione, ma ha in più altre prerogative. Tanto per cominciare, è più rapido del 40% (il motore va in moto in appena 0,4 secondi), perché al posto di un usuale motorino di avviamento potenziato utilizza un alternatore reversibile di 2,2 kW (garantito per ben 600.000 cicli). In aggiunta, può spegnere il motore anche durante le decelerazioni (a partire dai 20 km/h) ed è corredato di una batteria ibrida con supercondensatore, per stoccare e quindi erogare rapidamente la corrente supplementare richiesta per l’avviamento (e-booster). Infine, è corredato di un sistema per il recupero dell’energia cinetica in fase di decelerazione e in frenata che contribuisce a ricaricare l’accumulatore.
Ecco i principali componenti del sistema PSA-Peugeot
1 - Unità e-booster 2 - Batteria potenziata da 70 Ah 3 - Centralina integrata di controllo dello Stop&Start 4 - Alternatore reversibile (di seconda generazione) azionato da cinghia 5 - Motore turbodiesel HDi
DALL'ALBA AL TRAMONTO - Ecco, in sintesi, come si è svolto il test. In ciascuna giornata siamo partiti alle 7.30 del mattino e abbiamo affrontato per dodici ore senza interruzioni l’intenso traffico della circonvallazione esterna di Milano. Viaggiando in colonna alla media di 13 km/h abbiamo impiegato più di un’ora e mezza per portare a termine il primo “giro” di 20,1 km. Un percorso che, per i suoi numerosi semafori, i selciati ora lisci ora sconnessi e i frequenti intasamenti, si è dimostrato il banco prova ideale per mettere alla prova le caratteristiche dello Stop&Start. Nei due giorni del test, abbiamo incontrato praticamente le stesse condizioni di traffico: dopo le prime “due ore di punta”, verso le 11.00 si alleggeriva, per poi tornare veramente caotico dalle 12.30 alle 13,45. La maggiore intensità l’abbiamo verificata a partire dalle ore 16, da dove abbiamo marciato quasi a passo d’uomo fino all’imbrunire.
EFFETTI COLLATERALI - Tutti gli Stop&Start - anche con quello della Peugeot 308 – hanno un problema: quando lo stato di carica della batteria scende sotto il livello di guardia, il sistema viene disattivato. E ciò, ovviamente, si verifica con maggior frequenza se si tiene il climatizzatore costantemente attivo, le luci accese e magari la radio “a manetta”: utilizzatori elettrici che assorbono grandi quantità di energia (e non favoriscono certo i consumi di carburante). Per questo, durante lo svolgimento della prova, abbiamo mantenuto tutti i citati servizi disinseriti (a esclusione delle luci diurne a led) e acceso l’impianto di illuminazione solo all’imbrunire. Nonostante ciò, il sistema ha funzionato con continuità e in piena efficienza soltanto nelle prime cinque ore, diminuendo poi, progressivamente, i suoi tempi di intervento.
I CONSUMI, GOCCIA DOPO GOCCIA - Avere suddiviso la nostra prova in due due giorni, con partenza e arrivo alla stessa ora, ci ha permesso di avere condizioni omogenee e, quindi, correttamente confrontabili. Per i rilevamenti abbiamo utilizzato la nostra strumentazione Corrsys-Datron DFL3x, un misuratore di flusso volumetrico che visualizza nel suo display quantità dell’ordine di un decimo di millilitro. Il sistema rileva costantemente l’effettiva quantità di carburante che arriva agli iniettori, tenendo pure conto dell’aliquota che viene messa in ricircolo. Abbiamo invece monitorato velocità e spostamenti dell’auto con un rilevatore satellitare V-Sat Leane.
LE REGOLE D'INGAGGIO - Ecco le norme di comportamento rispettate dai collaudatori nel corso del test: non andare mai oltre i 2300 giri (corrispondenti a circa la metà del regime massimo) nelle prime tre marce; divieto di superare la velocità di 55 km/h indicati nei rapporti più lunghi; decelerare sempre dolcemente (nelle 12 ore di guida con lo Stop&Start inserito) mettendo il cambio in folle fin dai 25 km/h di tachimetro. Procedura che è stata sempre favorita dalla dolcezza di funzionamento del motore e dalla notevole souplesse di marcia del 1.6 e-HDi, che dispone di una coppia vellutata ai regimi più bassi e vigorosa a quelli medi.
RENDE LA VITA PIÙ CONFORTEVOLE - Alla prova dei fatti, inoltre, lo Stop&Start della nostra Peugeot 308 ha effettivamente mostrato una notevole rapidità di avviamento: operazione che avviene con sorprendente silenziosità e, soprattutto, senza gli scossoni o le vibrazioni che affliggono altri sistemi, grazie al collegamento a cinghia dell’alternatore al motore. A dispetto dell’intensità del traffico, la guida della 308 1.6 e-HDi non ci ha creato particolare stress: l’efficace insonorizzazione dell’abitacolo e le sospensioni ben tarate, ma non troppo rigide, ci hanno fatto viaggiare quasi sul velluto. Peccato solo per la frizione un po’ pesante...
RISULTATI OLTRE LE ASPETTATIVE - Le tabelle che pubblichiamo visualizzano chiaramente i tangibili vantaggi garantiti dallo Stop&Start nella marcia in città. Quando il sistema è in funzione, il consumo diminuisce anche di più del 15% dichiarato dalla Peugeot. Anzi, nel corso del primo giro (durante il quale il sistema ha spento il motore per un totale di ben 42 minuti) abbiamo addirittura sfiorato il 20%. Ma anche allargando il campione d’analisi, i risultati restano più che soddisfacenti: facendo la media dei primi tre giri (che rappresentano una gamma già piuttosto ampia della variabilità del traffico), lo Stop&Start ha garantito un aumento della percorrenza dell’ordine del 14,6%.
ECO | disattivato | ECO | attivato | |
Giro | Tempo sul giro | Consumo medio km/l | Tempo sul giro | Consumo medio km/l |
1° | 1h 30'05 | 12,3 | 1h30'12 | 14,7 |
2 | 1h16'25 | 13,9 | 1h16'29 | 15,7 |
3 | 1h24'42 | 12,8 | 1h24'49 | 14,4 |
4 | 1h18'53 | 13,1 | 1h18'38 | 14,3 |
5 | 1h07'09 | 13,9 | 1h06'54 | 14,3 |
6 | 1h11'25 | 13,5 | 1h11'18 | 14,0 |
7 | 1h32'15 | 11,8 | 1h32'37 | 12,1 |
8 | 1h28'22 | 12,0 | 1h28'28 | 12,2 |
9 | 1h31'44 | 11,7 | 1h31'35 | 11,6 |
Con lo Stop&Start disinserito | Con lo Stop&Start inserito |
velocità media | velocità media |
14,4 km/h | 14,4 km/h |
chilometri con un litro | chilometri con un litro |
13,0 | 14,9 |
risparmio con lo Stop&Start inserito | 14,6% |