TRE PRIME EUROPEE - Da fine gennaio, Jeff Hines (nella foto sopra) è il numero uno in Europa (oltre che in Africa e Medio Oriente) della Jeep. L’abbiamo incontrato a Ginevra, e più volte ha risposto alle nostre domande con la stessa frase usata poche ore prima dal suo capo, Sergio Marchionne, per rinviare le notizie più succose alla presentazione del piano industriale: “Ne parliamo dopo il primo giugno”. In ogni caso, nonostante questa impossibilità di sbottonarsi troppo, Hines qualche informazione l’ha data. Del resto, il periodo è molto positivo: Jeep sta andando alla grande (nei primi due mesi del 2018 le vendite sono cresciute del 40% rispetto allo stesso periodo del 2017) e a Ginevra ha portato tre importanti prime europee. Si tratta della brutale Grand Cherokee Trackhawk (la versione da 700 cavalli e 290 orari dichiarati della grossa suv), che è già ordinabile, ma soprattutto di due modelli che arriveranno d’estate: la Wrangler tutta nuova e la Cherokee rivisitata. Quest’ultima ha motori diversi, offre più aiuti alla guida (come la frenata automatica di emergenza con funzione anti-investimento pedoni) ed è modificata sia nel frontale sia nella parte posteriore. Di questo intervento “normalizzatore” (il precedente frontale con le luci su due livelli era molto personale, ma non ha riscosso successo), Hines dice che ora “nel frontale e nella parte posteriore è una suv che ha dei tratti della Grand Cherokee e altri della Compass. Quando la guardo, adesso, la riconosco chiaramente come una Jeep”.
VEDREMO LA WRANGLER PICK-UP - Ma l'argomento più “caldo” sono le voci che circolano sulla nascita di una suv ancora più piccola della Renegade: lunga quattro metri scarsi e basata sul pianale della Panda 4x4. Hines ammette che “è un'opportunità notevole, e stiamo valutando attentamente la possibilità di produrla. Io sto spingendo per questo, e sono convinto che i potenziali clienti sarebbero tanti. Certo, dobbiamo essere sicuri che sia una Jeep al cento per cento, nello stile, nella guida, e sicuramente nelle capacità di muoversi nel fuori strada. Ma, ripeto, è un'opportunità importante, soprattutto per l’Europa”. Chi ha orecchie per intendere, intenda. Nessun segreto, invece, sulle prossime novità della Jeep: per le tempistiche precise di lancio “appuntamento al primo giugno”, ma di certo saranno una versione pick-up della Wrangler e il maxi-fuoristrada Grand Wagoneer. “E li vedremo anche in Europa”, garantisce Hines.
IL GASOLIO RESISTERÀ ANCORA - Il mercato italiano è il più importante per la Jeep nel Vecchio Continente, e secondo Hines noi apprezziamo “in particolare il fascino del marchio, e l’idea di libertà che regalano le nostre vettura. Ma anche il fatto che la capacità di andare quasi ovunque sia abbinata alle tecnologie più moderne, come gli aiuti alla guida e i sistemi di infotainment continuamente aggiornati. Insomma, le nostre suv ti consentono di andare a sciare in weekend con la massima tranquillità, e di godertele nell’uso di tutti i giorni”. In Italia i motori a gasolio sono ancora molto richiesti, pur essendo sul banco degli accusati per le emissioni inquinanti. Secondo Hines, “si tratta di motori ancora interessanti per molti automobilisti europei, e quindi nel breve e medio termine di certo avremo ancora delle Jeep diesel. Lo dimostrano le Wrangler e Cherokee che presentiamo qui, e che montano il 2.2 aggiornato. Ma è anche vero che la percentuale di auto diesel vendute sta diminuendo, e quindi come costruttore dobbiamo avere un piano B. Abbiamo preso atto di una tendenza che porta verso una maggiore diffusione dei modelli ibridi. E infatti nel 2020 lanceremo la Wrangler con questo tipo di sistema.”