GUADAGNERANNO CON LE PICCOLE EV - Il magazine Automotive News ha intervistato Thomas Schäfer (nella foto qui sopra), ceo della Volkswagen, spaziando su vari temi, uno dei quali è stata la ID.2, la nuova utilitaria elettrica da 25.000 euro che debutterà nel 2025, derivata dalla concept ID2all. Il ceo della Volkswagen assicura che, grazie al fatto che la sua piattaforma MEB Entry darà origine ad altri tre modelli, i margini di guadagno ci saranno e supereranno il 6%. Questi modelli - due Volkswagen, una Seat e una Cupra - e le loro batterie saranno tutti costruiti in Spagna, con volumi di circa 150.000 unità l’anno raddoppiabili all’occorrenza.
LA NUOVA SSP - Le batterie saranno basate sulla “cella unificata” prismatica che sarà alla base dei pack per il mass market (qui per spaerne di più) e sarà venduta anche ad altri costruttori. Per i veicoli sotto i 20.000 euro l’orizzonte è il 2026/27 e la piattaforma sara diversa da quella della ID.2. La Scalable Systems Platform (SSP) arriverà con la berlina Trinity, probabilmente all'inizio del 2028, mentre il nuovo suv elettrico che dovrebbe uscire dall’impianto di Wolfsburg nel 2026 potrebbe nascere sulla MEB+.
I NOMI STORICI RESTANO - Una notizia che farà piacere agli aficionados del marchio è che nomi iconici come Golf, Tiguan e GTI non moriranno con il motore a scoppio, ma vivranno anche con l’elettrico. La Golf a batteria, in particolare, ”dovrà avere il DNA ‘giusto’. Non faremo l’errore di chiamare così un veicolo che non ha davvero i geni della Golf e questo comprende anche il fatto di avere il tetto più piatto rispetto alla ID.3”. Il manager ha detto chiaramente che questo equivale all’usare la prestazionale piattaforma SSP e quindi la Golf elettrica arriverà quando essa sarà disponibile.
GLI E-FUEL NON CAMBIERANNO LE COSE - Il ceo della Volkswagen si è poi espresso sui carburanti sintetici, di cui nelle scorse settimane si è parlato molto anche in sede europea (qui la news), dicendo che entro il 2035 i motori a combustione saranno comunque finiti e la Volkswagen li abbandonerà già dal 2033. Inoltre la casa tedesca prevede che l'80% dei suoi veicoli venduti in Europa entro il 2030 sarà elettrico a batteria. “Quindi perché spendere una fortuna in una vecchia tecnologia che non dà vantaggi?” si chiede retoricamente Thomas Schäfer.