SULLA SCIA DI 917 E 918 SPYDER - La Porsche intende proseguire sulla strada che da decenni ne fa una eccellenza delle competizioni sportive e intende farlo ricorrendo a una buona dose di simbolismo. Si chiamerà infatti Porsche 919 Hybrid, con una chiara allusione tanto alla tipologia di recupero dell'energia adottato sul motore, quanto alla leggendaria 917 da corsa e alla 918 Spyder stradale di nuovo conio, la vettura con la quale dare l'assalto alla prossima 24 Ore di Le Mans e a tutto il Campionato Mondiale Endurance del 2014.
ANCORA “TOP SECRET” - La macchina, realizzata nel rispetto del regolamento LMP1 redatto dall'Automobile Club de l'Ouest, che nella gara lunga un giorno dovrebbe consentirle di puntare al successo assoluto, è stata mostrata al pubblico dotata del tettuccio che caratterizza molti Prototipi di nuova generazione come l'Audi R18 e-tron Quattro e la Toyota TS030 Hybrid, ma soprattutto corredata di camuffamenti che ancora impediscono di coglierne l'effettiva veste aerodinamica.
LA BANDIERA DELLA SOSTENIBILITÀ - “Questa operazione è l’espressione di un'azienda che crede in un futuro ibrido: in questo contesto non c’è soltanto la 918 Spyder, ma anche la Cayenne fra i SUV e la Panamera nelle Gran Turismo (la Porsche 919 Hybrid è spinta da un 4 cilindri accoppiato a un'unità motrice elettrica, di più non si sa). Siamo sulla strada giusta per unire la sportività con la sostenibilità: la ricerca della massima efficienza nel consumo è la direzione che ha preso il regolamento del World Endurance Championship, almeno nella categoria P1, e indica la giusta direzione verso la quale proseguire per il futuro dell'automobile”, ha spiegato Wolfgang Hatz, membro del Consiglio per la Ricerca e lo Sviluppo di Porsche AG.
PILOTI DI GRIDO CON MARK WEBBER - La presentazione statica è avvenuta a Weissach nella tradizionale Porsche Night of Champions, svoltasi nella serata di sabato 14 dicembre, occasione nella quale è stato reso noto anche il parco piloti: al tedesco Timo Bernhard, al francese Romain Dumas, allo svizzero Neel Jani e all'australiano Mark Webber (reduce da ben tredici stagioni di Formula 1 al vertice, le ultime delle quali alla Red Bull accanto al quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel), si aggiungono il giovane formulista neozelandese Brendon Hartley e un “cavallo di ritorno”, il tedesco Marc Lieb.
A PORTIMÃO I PRIMI TEST MICHELIN - Nei recenti test di Portimão, grazie a Webber, la squadra corse di Stoccarda si è focalizzata soprattutto su gruppo delle sospensioni e sulla presa di confidenza con gli pneumatici Michelin, grazie anche alla liberatoria concessa a Mark dal team Red Bull affinché cominciasse anzitempo le prove con la sua nuova vettura. Il responsabile del programma Franz Enzinger ha sottolineato i progressi della Porsche 919 Hybrid al termine dei lunghi turni di test effettuati in terra portoghese: "Ogni singolo chilometro è decisivo poiché ci consente di raccogliere dati e di portare avanti lo sviluppo. Ora riprenderemo i collaudi nel 2014, anche perché ci aspetta ancora molto lavoro prima della gara inaugurale di Silverstone".