UN CAMMINO CHE PARTE DA LONTANO - Correva l’anno 1898 quando il ventitreenne Ferdinand Porsche (che poi avrebbe fondato l’omonima casa) collaborava allo sviluppo della Egger-Lohner C2 Phaeton, che potremmo definire come un’antenata delle elettriche di oggi. Due anni dopo ecco un altro modello, la Lohner-Porsche Electromobile, addirittura spinto da due motori integrati nelle ruote di trazione, a cui seguì un prototipo di vettura ibrida, la Lohner-Porsche Semper Vivus, il cui propulsore a combustione serviva per alimentare un generatore collegato ai motori elettrici: una soluzione entrata in produzione nel 1901. La tecnologia ancora molto acerba dei veicoli a corrente lasciò ben presto strada libera alle più pratiche e prestazionali vetture alimentate solo a benzina, ma a oltre cento anni di distanza si può ben dire che il giovane Porsche aveva visto lontano: oggi le auto elettriche sembrano essere “la soluzione per salvare il pianeta”. Una strada a cui sono chiamati anche i costruttori di auto sportive, e che la Porsche ha intrapreso con la Taycan nel 2019.
ASPETTANDO LA NUOVA MACAN ELETTRICA - Prima della granturismo elettrica, declinata nelle varianti con quattro porte e con cinque (le Cross Turismo e Sport Turismo, leggi qui il primo contatto), la Porsche aveva già aperto il filone delle ibride, nel 2010 con la Cayenne S Hybrid e, nel 2013, delle plug-in, a partire dalla Panamera S E-Hybrid. Nei piani della casa tedesca, proprio ibride plug-in ed elettriche sono destinate a rappresentare il 50% delle nuove immatricolazioni entro il 2025. Guardando al 2030, invece, la casa di Zuffenhausen punta all’80% di vetture totalmente elettriche. Un obiettivo che ha come passo fondamentale la nuova piattaforma PPE, Premium Platform Electric (nell'immagine qui sotto), sviluppata insieme all’Audi (entrambe le marche ruotano nell’orbita del gruppo Volkswagen). Si tratta di un’architettura flessibile, che sarà destinata a diversi modelli e debutterà nel 2024 sulla nuova Porsche Macan, con l’intento di farla spiccare per prestazioni e doti di guida fra le suv medie a batteria.
PRESTAZIONI E EFFICIENZA - Grazie ai due motori elettrici sincroni a magneti permanenti, uno anteriore e uno per il retrotreno (che è pure sterzante), la potenza complessiva supera i 600 CV (la Porsche parla di 450 kW) con una coppia motrice complessiva di ben 1000 Nm. Ad alimentare i propulsori provvede la batteria agli ioni di litio da 100 kWh e 800 volt, ricaricabile dal 5% all’80% in soli 25 minuti (a patto di trovare una colonnine ultrarapida che fornisca almeno 270 kW). Come in tutte le elettriche, la “pila” è ancorata al pavimento; raggruppati sotto il divano in un'unica struttura sono, invece, il convertitore che trasforma in corrente continua quella alternata fornita delle colonnine meno potenti e il riscaldatore che fa lavorare le batteria alla temperatura ideale per ottimizzarne l’autonomia. Dopo la Porsche Macan, arriveranno in fretta altri modelli elettrici: previsti intorno al 2025 la biposto 718, coupé e spider, e più avanti un nuovo suv, che nascerà nella fabbrica di Lipsia. Grazie all’acquisizione della start up Cellforce, la Porsche è direttamente impegnata nello sviluppo delle nuove batterie. Al tempo stesso realizzerà una propria rete di colonnine, destinate esclusivamente ai clienti del marchio tedesco, un po’ come fa già oggi la Tesla.
LE CORSE RESTANO NEL DNA - Il progetto di elettrificazione si inserisce in una strategia più ampia della Porsche, che prevede nel 2030 la neutralità delle emissioni di anidride carbonica per tutta la filiera produttiva e di approvvigionamento. In questo contesto non è stato tralasciato nemmeno il motorsport, che gioca un ruolo chiave sia nell’immagine della marca sia nel coinvolgimento dei clienti. Oltre alla partecipazione al campionato di Formula E, per il quale è stata appena presentata la 99X Gen3 (ne abbiamo scritto qui), a Stoccarda stanno pensando al futuro delle corse clienti, che oggi vedono l’impiego di 911 e 718 Cayman a benzina. L’erede ideale di quest’ultima potrebbe essere la versione definitiva della Porsche GT4 e-Performance.
1088 CAVALLI CHE SCALPITANO SILENZIOSI - La Porsche GT4 e-Performance raccoglie il testimone dal concept Mission R, mostrato nel 2021 a Monaco. Al momento si tratta di un prototipo che sta facendo il giro di diversi autodromi ed eventi motoristici (nel luglio 2022 ha debuttato al Festival of Speed di Goodwood) per saggiare i commenti dei potenziali clienti, in particolare di quelli che già partecipano alle gare con la 911 GT3. Grazie ai due motori, la GT4 e-Performance sviluppa 1.088 CV per pochi minuti, destinati ai giri veloci in qualifica. Nella modalità da gara, possono essere erogati fino a 612 cavalli per trenta minuti, tipicamente la durata di una manche della Porsche Carrera Cup. Ne abbiamo sperimentato l’accelerazione mozzafiato sul circuito di Castrezzato, dove sorge il Porsche Experience Center Franciacorta: nei circa 2,5 km ricchi di curve l’auto sfrecciava con un sibilo uscendo come un proiettile dalle curve, in cui rimaneva incollata a terra con i pneumatici di 18” Michelin appositamente sviluppati. Anche questi ultimi sono realizzati pensando all’ambiente, e utilizzano fino al 53% di materiali riciclati. Soluzioni che pur nascendo per la pista, sono destinate ad avere ricadute in futuro nella produzione di serie. Come le batterie a 900 volt, che possono essere ricaricate dal 5% all’80% in appena 15 minuti.