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Sospensioni Porsche Active Ride: cosa sono e come funzionano

Pubblicato 08 aprile 2024

La Porsche ha sviluppato un sistema di sospensioni attive che promettono un importante salto in termini di comfort e annullamento rollio e beccheggio.

Sospensioni Porsche Active Ride: cosa sono e come funzionano

STEP EVOLUTIVO - Il video diffuso dalla Porsche è piuttosto eloquente (vedi in fondo all'articolo): una Panamera passa su due piste ondulate parallele e, mentre le ruote oscillano freneticamente, il corpo vettura quasi non si muove, grazie al Porsche Active Ride. Questo sistema è un importante step evolutivo nel settore delle sospensioni attive perché ha una risposta istantanea, permette di fare a meno delle barre antirollio e minimizza rollio e beccheggio mentre promette di massimizzare la motricità di ogni ruota nelle situazioni più disparate. 

ADDIO BECCHEGGIO - A queste importantissime funzioni dinamiche se ne possono aggiungere altre selezionabili dal guidatore e che potremmo definire “di comfort”, come l’inclinazione verso l’interno della curva (tipo motocicletta) per compensare la spinta verso l'esterno avvertita dai passeggeri. Anche l’abbassamento del muso in frenata e il suo impennarsi in accelerazione possono essere compensati: il Porsche Active Ride può bilanciare questo beccheggio facendo inclinare in avanti la vettura in accelerazione e all’indietro in frenata. Le “attenzioni” Porsche Active Ride non finiscono però qui: la funzione “entrata facilitata”, se attivata, solleva la carrozzeria di 55 millimetri non appena si apre una porta, rendendo più facile l’entrata e l’uscita.

REGOLAZIONI RUOTA PER RUOTA - Il cuore del sistema Porsche Active Ride è un sofisticato ammortizzatore-attuatore idraulico azionato da speciali pompe, coadiuvate da velocissime elettrovalvole, sistemate nella scocca in posizione molto vicina alle sospensioni. Gli ammortizzatori (chiamiamoli così per brevità) hanno un funzionamento attivo che va ben al di là del puro smorzamento. In effetti essi possono “spingere” le ruote verso la strada (per esempio sulle buche) o sollevarle verso la carrozzeria in presenza di un dosso. Quindi il Porsche Active Ride può fare a meno delle barre antirollio che, in effetti spostano verso l’alto la ruote interne alla curva per limitare il coricamento laterale. 

A proposito di ruote interne: il mantenimento di un assetto piatto permette a tutti i pneumatici di lavorare al meglio, innalzando grandemente l’aderenza rispetto a quanto accade se il veicolo manifesta un rollio accentuato. Le pompe che controllano gli ammortizzatori sono alimentate direttamente dalla batteria ad alta tensione dei modelli su sono montati (Taycan e Panamera E-Hybrid) e questo porta almeno due vantaggi: le perdite nei cavi di collegamento sono ridotte (a parità di potenza se la tensione sale la corrente diminuisce proporzionalmente) e quindi i conduttori possono essere più sottili e leggeri; il collegamento diretto permette poi di fare a meno di un convertitore di tensione, ingombrante, pesante e sede di perdite di energia. L’elemento elastico è pneumatico ma la velocità del sistema Porsche Active Ride è tale che gli ammortizzatori potrebbero agire anche come molle “virtuali”; la soluzione non è stata però implementata perché in questo caso il consumo di energia sarebbe proibitivo. 

UNA VETTURA VIRTUALE - Le elettropompe hanno come output il volume di fluido idraulico da trasferire agli ammortizzatori, quantità stabilite da una una miriade di sensori che monitorano l'accelerazione longitudinale e laterale, le sollecitazioni prodotte dal manto stradale sulle ruote e sulla carrozzeria, il grip e lo slittamento del singolo pneumatico. Sulla base delle proprietà dell'olio dell'ammortizzatore la piattaforma di controllo regola anche la pressione del sistema, che definisce le forze che agiscono nell'ammortizzatore mentre la posizione è legata al volume dell’olio. La regolazione avviene a frequenza di 13 Hz, ossia 13 volte al secondo, ed è interessante sapere che il sistema tiene conto delle forze verticali, longitudinali e laterali per una regolazione precisa: in pista per esempio, le ruote che salgono sul cordolo avranno uno smorzamento diverso da quelle che rimangono sull’asfalto. 

L’unità di controllo riesce anche a calcolare lo slip angle, cioè l’angolo che si forma fra la direzione nelle quale punta una ruota e quella di percorrenza effettiva. In pratica nella ECU “gira” un modello virtuale dell’automobile, il cui comportamento fa da riferimento a quello del veicolo reale. È quasi superfluo aggiungere che il Porsche Active Ride interagisce con i principali sistemi e gruppi meccanici della vettura: motore a combustione (nei modelli ibridi), motore elettrico, trazione integrale, controllo di trazione/stabilità, ABS e differenziale posteriore a regolazione elettronica. Questo sistema appare quindi molto versatile e vuole coniugare la sportività con il comfort che ci si aspetta in vetture top di gamma. 

IL RIVALE ITALIANO - I suoi scopi sono simili a quelli del Marelli Fully Active Electromechanical Suspension System (qui per saperne di più) con alcune differenze: le pompe non sono reversibili, e quindi non si ha recupero di energia, ma il sistema Marelli probabilmente non riesce a variare l’altezza da terra anche se è in grado di regolare i parametri fino a 30 volte al secondo.

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Ritratto di BZ808
8 aprile 2024 - 23:03
La chicca dell'ingresso facilitato... ;-)
Ritratto di Luc106
26 aprile 2024 - 13:41
Per fare a meno di barre antirollio gli montano un sistema di sospensioni che costerà a occhio e croce come un'utiitaria nuova di pacca... giusto per gli allocchi che ci cascano e che devono buttare via soldi ad cazzum...