PROLOGO DI STAGIONE - Sicura protagonista della stagione endurance assieme alle Audi, Toyota e Nissan (che però è un po’ in ritardo nella preparazione della vettura), la Porsche ha presentato la sua 919 Hybrid 2015 al circuito del Castellet, dove il 27 e 28 marzo sono stati previsti i test collettivi dei team che daranno vita alle gare endurance del 2015.
PRESENTAZIONE MULTICOLORE - L’iniziativa è stata molto ad effetto, perché la casa di Stoccarda è mostrato tre vetture con tre diverse colorazioni: quelle con cui si presenteranno alla 24 Ore di Le Mans. Bianco, rosso e nero le tre tinte. Il bianco perché tradizionale colore delle auto tedesche, il rosso come omaggio alla 917 che nel 1970 per la prima volta fece vincere la Porsche a Le Mans, e nero in omaggio alla 918 Spyder che con quel colore ha stabilito il record per auto di serie sulla pista del Nurburgring.
EVOLUZIONE PROFONDA - La Porsche 919 Hybrid di quest’anno è un’evoluzione della vettura del 2014, ma le modifiche hanno riguardato praticamente ogni elemento della vettura, tanto che in molti ne parlano come di un’auto completamente nuova. Significativo è l’elenco degli obiettivi che la casa si è data con questa 919 Hybrid. “L’obiettivo ambizioso per l’evoluzione - hanno scritto in riferimento alla 919 Hybrid per il 2015 - è di rendere la vettura più efficiente, più rigida, più facile da guidare, più leggera e più robusta”. Che è come dire, appunto, che ogni aspetto dell’auto è stato rivisto.
STESSA CONCEZIONE - L’impostazione tecnica è rimasta comunque la stessa: la Porsche 919 Hybrid è dotata del motore a benzina di 2.0 litri, turbocompresso, dall’insolita architettura 4 cilindri a V. La potenza prevista è di oltre 500 CV che sono impiegati per muovere le ruote posteriori. La Porsche prevede che il V4 avrà bisogno di 4,76 litri di benzina per compiere un giro di Le Mans (13,6 km). Il sistema ibrido comprende poi un motore elettrico di oltre 400 CV che trasmette la coppia motrici alle ruote anteriori.
DOPPIO RECUPERO - Per alimentare il motore elettrico viene utilizzata l’energia ricavata da due sistemi di recupero. Uno è impiegato per l’energia recuperabile dalle ruote anteriori nelle frenate, mentre l’altro interviene sui gas di scarico. Il sistema di recupero è stato sottoposto a un notevole miglioramento rispetto all’anno scorso, e ora la 919 Hybrid può contare su maggior potenza e maggior efficienza. I miglioramenti sono stati già verificati in una lunga serie di prove effettuate su quattro diverse piste per un totale di 26.675 km percorsi.
NUOVA CATEGORIA - A proposito del sistema ibrido, la Porsche ha confermato che per il 2015 la sua 919 Hybrid è stata omologata nella categoria più elevata per quel che riguarda appunto il recupero dell’energia: 8 Megajoule (per un giro di Le Mans). Ciò mentre le rivali Audi e Toyota hanno scelto rispettivamente le categorie dei 4 e 6 Megajoule. Ciò lascia intendere quanto la Porsche conti di sviluppare la tecnologia ibrida. E non per nulla la casa di Stoccarda ha anche affermato che “i regolamenti del campionato WEC di endurance, rivolti a promuovere lo sviluppo dei sistemi ibridi, sono la ragione per cui la Porsche ha deciso di ritornare nel mondo che è al top dello sport motoristico”.