VANTAGGI ECONOMICI - L’atto simbolico si è svolto oggi, presso il molo 5 del porto di Suape, presenti circa mille invitati, comprese le autorità pubbliche e i membri della comunità. Tra essi, il governatore Eduardo Campos e il presidente Fiat per l’America Latina, Cledorvino Belini, hanno messo in rilievo i vantaggi economici e sociali che scaturiranno dall’iniziativa, come le nuove industrie che ne saranno attratte e la specializzazione di personale, secondo la Fiat, altamente qualificato.
UN'AREA ENORME - Il progetto è stato illustrato dal presidente Belini: lo stabilimento occuperà un’area di 4,4 milioni di metri quadri, a circa 13 chilometri di distanza dal porto di Suape. Gli investimenti ammonteranno a 3 miliardi di reais (1,35 miliardi di euro) mentre la capacità di produzione arriverà a 200 mila veicoli/anno, ma a partire dal 2014. Lo stabilimento produrrà nuovi modelli di veicoli sviluppati in Brasile e finalizzati alle richieste dei consumatori brasiliani e latinoamericani. Oltre allo stabilimento, gli investimenti comprendono la costruzione di un Centro Ricerche e Sviluppo.
3500 POSTI DI LAVORO - Il polo industriale intorno allo stabilimento raggrupperà inoltre i fornitori dei componenti e sistemi, nell’ambito di un’architettura imprenditoriale e di produzione che privilegia i perfezionamenti logistici e l’efficienza, ottimizzati in base alla localizzazione strategica di Suape. “Questo abbinamento produrrà guadagni di competitività per la Fiat, nell’ambito della crescita attesa del mercato automobilistico in Brasile, e trasformerà il panorama economico della regione”, ha dichiarato Belini. A pieno regime il polo industriale di Suape creerà circa 3.500 posti di lavoro diretti e estenderà la sua influenza su altri settori e affari. I 3 miliardi di reais d’investimento fanno parte di un totale di 10 miliardi di reais (4,45 miliardi di euro) che la Fiat investirà in Brasile tra i 2011 e il 2014, di cui 7 miliardi sono destinati ad aumentare di 150 mila veicoli la capacità annuale di produzione dello stabilimento di Betim, a Minas Gerais, che arriverà quindi a produrre 950 mila unità/anno, oltre allo sviluppo di nuovi prodotti e tecnologie.
CONVINTO DELLE POTENZIALITÀ - “Il Brasile è oggi uno dei luoghi in cui gli investimenti trovano un ambiente più sicuro e promettente”, ha affermato Marchionne, evidenziando che non è la prima volta che esprime questa opinione e che è oramai un fatto riconosciuto a livello internazionale. L’Amministratore Delegato ha poi sottolineato la rilevanza del Brasile per la Fiat: “Specialmente negli ultimi due anni, quando tutte le industrie del mondo hanno dovuto fare i conti con una crisi spaventosa, l’apporto delle attività brasiliane al Gruppo è stato determinante”. Marchionne ha quindi ribadito l’intento di superare la soglia di 1 milione di veicoli venduti all’anno in Brasile entro il 2014 e ha precisato che il legame tra la Fiat e il Brasile ha radici più profonde di quelle puramente economiche e commerciali. “Tutti noi siamo cresciuti come parte integrante del sistema brasiliano, ne abbiamo condiviso le difficoltà, le sfide e i successi” ha aggiunto. “La cosa che mi fa più piacere è vedere e sentire che qui la Fiat è considerata un’azienda di casa. E vi assicuro che non c’è posto al mondo in cui anche noi ci sentiamo a casa come in Brasile”. Peccato che tanto entusiasmo non sia stato manifestato per quel che concerne le catene di montaggio italiane, pur con un accordo strappato con i denti all’ultimo momento.
Per la foto si ringrazia: dalbrasile.com