MA QUANTO SI SPENDE? - Le elettriche sono molto più efficienti delle automobili a benzina e gasolio, come abbiamo visto in QUESTO articolo. Ma tale grande efficienza si traduce in costi per 100 km minori rispetto a quelli delle automobili convenzionali?. La risposta non è semplice non solo perché i prezzi dell’energia elettrica sono molto variabili, ma anche perché il modo con il quale si carica la batteria ha la sua influenza.
EFFICIENZA DELLA RICARICA - Andiamo con ordine partendo dal fatto che i chilometri percorsi con 1 kWh rilevati, ad esempio con il ciclo WLTP, tengono conto del percorso “dal serbatoio alle ruote”, (TTW, Tank To Wheel): si misura l’energia che esce dalla batteria e rapportata ai km percorsi. Se siamo su una Zoe, per esempio, sappiamo che prelevando dal battery pack 1 kWh percorreremo 5,8 km. Ma quanta energia consumiamo per avere quel kWh disponibile nella batteria? Qui entra in gioco l’efficienza della ricarica, che è meno del 100% e oscilla indicativamente fra l’85 e l’80%. Per avere 1 kWh nella batteria il caricabatteria erogherà quindi circa 1,2 kWh e questo fa scendere la percorrenza a poco più di 5 km/kWh.
ECONOMICA? NON SEMPRE - Possiamo paragonare questa perdita all’evaporazione del carburante: se il distributore eroga 1 litro, nel serbatoio avrò poco meno di un litro ma il fenomeno è quasi trascurabile, soprattutto per il gasolio che è meno volatile. Con queste ipotesi semplificate assumiamo che occorrano 20 kWh per fare 100 km. A questo punto arriva la variabilità: se ricarico a casa con il mio impianto fotovoltaico il costo sarà bassissimo perché la vita utile dei pannelli è maggiore di 20 anni e anche le spese di gestione sono basse. Ricaricando dalla rete elettrica è verosimile un costo totale (con oneri di sistema, dispacciamento e simili) di 20 cent/kWh che porta ad un esborso di 4 euro per 100 km, paragonabile a quello di un’auto a metano. Le colonnine a 22 kW in corrente alternata erogano energia a circa 40 cent/kWh e quindi il costo raddoppia, arrivando a 8 euro/100 km. Con i prezzi attuali si tratta di un esborso paragonabile a quello di una vettura a gasolio che percorra 16 km/litro.
VELOCE E COSTOSA - Ricaricando alle colonnine fast a corrente continua il prezzo sale a circa 55 cent/kWh, cosa che porta il costo a 11 euro/100 km, simile a quello di una vettura a benzina e superiore a quello che una buona ibrida plug-in riesce a fare in città, dove il recupero dell’energia è molto efficace. L’energia elettrica, a differenza dei combustibili fossili, ha quindi dei prezzi molto variabili che possono essere anche molto bassi ricorrendo alle rinnovabili.
FERMARSI ALL’80% - Concludiamo con alcune osservazioni, la prima delle quali riguarda le colonnine veloci in corrente continua: il loro kWh è più caro, ma si risparmia sia tempo sia energia. Le batteria si ricaricano infatti con corrente continua e quindi se si usa l’energia domestica o le colonnine in alternata entra in gioco il convertitore di bordo che trasforma l’alternata in corrente continua e dissipa energia in questo processo. La ricarica parziale, poi, è più efficiente perché la fase finale, quella che arriva al 100%, rende di meno: fermarsi intorno all’80% aumenta il rendimento complessivo del processo di ricarica.
PREZZI VARIABILI - Ricordiamo che questi prezzi sono, come quelli dei carburanti, molto variabili nel tempo e a seconda delle zone; esistono inoltre formule di abbonamento molto economiche. La tessera E-Moving Card di A2A, per esempio, consente ricariche illimitate per 15 euro a trimestre. Quando l’offerta crescerà è poi facile pensare ad una guerra commerciale che potrebbe abbassare i prezzi.