SENZA RIVOLUZIONI - Sfiziosa e ricca di personalità, la Range Rover Evoque ha rappresentato un grande successo per Land Rover, contribuendo in modo sostanziale ai bilanci dell’azienda. I suoi otto anni però iniziavano ad essere troppi, a maggior ragione considerando che il gruppo delle rivali è ora più folto e agguerrito (oltre ad Audi Q3, BMW X1 ci sono Volvo XC40 e Jaguar E-Pace), quindi la casa inglese è corsa ai ripari e ha rinnovato da cima a fondo questo suo fortunato modello, venduto dal 2010 ad oggi in oltre 770.000 esemplari. Il cambiamento però non è radicale in termini di stile, che resta simile alla vecchia generazione, pur adottando particolari ispirati alla più grande Range Rover Velar. La Evoque 2019 è lunga 437 cm e ha fiancate muscolose, ma le superfici sono più levigate rispetto al passato, il tetto resta piatto e discendente verso la coda, così come i vetri laterali che convergono verso il lunotto, ma arrivano le nuove maniglie delle portiere a scomparsa (fuoriescono avvicinandosi all’auto), i fanali posteriori più rastremati e un nuovo fregio al di sotto degli specchietti. I fari anteriori si possono avere a led di tipo matrix, che creano dei coni d’ombra per non abbagliare chi guida in senso contrario.
IBRIDO A TRE CILINDRI - Se lo stile della Range Rover Evoque 2019 è un’evoluzione del precedente, sotto alla carrozzeria le novità sono più marcate. La suv inglese è basata sulla nuova piattaforma PTA (Premium Transverse Architecture) della Land Rover, studiata per ospitare anche motori ibridi “leggeri” oppure ibridi “full” con batterie ricaricabili. Quest’ultima versione arriverà il entro fine 2019 e sarà basata su un nuovo motore a benzina a 3 cilindri, come ha anticipato la stessa casa inglese, mentre l’ibrido “leggero” è ordinabile fin dal debutto. Questo si basa su un impianto elettrico a 48 Volt alternativo a quello a 12 Volt che comprende un motorino elettrico e una batteria supplementare: al di sotto dei 17 km/h, quando il guidatore frena, il motore si spegne e un generatore, che funge anche da motorino d’avviamento (collegato a cinghia), recupera energia e la stocca in una batteria montata sotto il pavimento dell’auto. L’energia accumulata viene utilizzata nelle ripartenze, che diventano più fluide e fanno risparmiare carburante. I motori sono i 4 cilindri Ingenium 2.0 a benzina con potenze 200, 250, 300 CV e 2.0 diesel con potenze 150, 180 e 240 CV; il sistema mild hybrid è di serie su tutte le versioni con il cambio automatico a 9 marce. In futuro arriverà anche il 3 cilindri 1.5 a benzina.
CONTROLLI TOUCH - La piattaforma PTA ha l’interasse maggiorato di 2,1 cm rispetto alla precedente, quindi la nuova Range Rover Evoque più spaziosa all’interno, perché la casa inglese ha lavorato anche sui dettagli per migliorare l’agio dei passeggeri: le sospensioni (optional quelle a controllo elettronico) tolgono meno spazio all’interno ed i nuovi supporti dei sedili regalano qualche cm in più per i piedi, mentre il cassetto davanti al sedile anteriore destro e il vano portaoggetti centrale sono entrambi più capienti. Anche il baule è più voluminoso: la sua capacità è maggiore del 10% rispetto a prima, secondo la casa inglese, e va da 591 litri con tutti i sedili in posizione a 1.383 litri con il divano posteriore ripiegato (si può anche frazionare in tre parti). La Range Rover Evoque 2019 si ispira alla Velar anche all’interno, perché la consolle centrale è composta ora da due schermi a sfioramento di 10”: uno gestisce il “clima” e l’altro il sistema multimediale. Non mancano poi il cruscotto digitale di 12,3” e l’head-up display, che proietta sul parabrezza alcune informazioni essenziali per la guida, come la velocità o le indicazioni del Gps. All’interno sono presenti sei porte Usb per ricaricare gli smartphone e il ripetitore per internet senza fili.
COFANO TRASPARENTE - I tecnici della casa inglese hanno lavorato anche sul comportamento di guida, non soltanto in fuoristrada ma anche su asfalto: la piattaforma PTA è più rigida del 13% e questo migliora la precisione fra le curve. La Range Rover Evoque è alta da terra 21,2 cm e ha il sistema Terrain Response 2, che permette al guidatore di migliorare la motricità su fondi difficili scegliendo fra le modalità di guida Comfort, Sabbia, Erba/Ghiaia/Neve/Fango e Solchi. Fra le novità ci sono i sistemi Wade Sensing e ClearSight Ground View: il primo sfrutta i sensori ad ultrasuoni negli specchietti per misurare la profondità di un guado, maggiorata sulla Range Rover Evoque 2019 da 50 a 60 cm, mentre il secondo impiega videocamere nella mascherina e negli specchi per migliorare la visibilità nei passaggi di guida più impegnativi, tanto è vero che il guidatore può vedere cosa c’è sul terreno come se il cofano fosse trasparente (le immagini sono riprodotte dallo schermo nella consolle). Lo specchietto retrovisore interno può essere anche digitale: una telecamera esterna vi proietta le immagini, ma al tocco di un tasto la superficie torna riflettente (in caso di malfunzionamenti della camera).
UNO SCHERMO PER RETROVISORE - Nel corso della presentazione di Londra ci siamo messi al volante della Range Rover Evoque per alcuni brevi test. L’intento era scoprire il funzionamento dei nuovi sistemi di assistenza alla guida. Uno di questi è lo specchietto retrovisore elettronico, che al tocco di un tasto può trasmettere ciò che viene ripreso dalla telecamera esterna, migliorando la visibilità nelle “retro” (da sempre un punto debole della Evoque, per via del piccolo lunotto). Bisogna abituarsi però alla novità, visto che il campo visivo è più ampio rispetto ad uno specchio tradizionale.
CERCHI AL SICURO - Sulla Range Rover Evoque fa il suo debutto anche il ClearSight Ground View, che riproduce sullo schermo del sistema multimediale l’area intorno alle ruote e sotto il motore: guardando il monitor si ha l’impressione che il cofano sia trasparente e di conseguenza è possibile vedere cosa c’è sotto alla vettura (foto qui sopra). Questo sistema è utile in città, dove aiuta a non graffiare i cerchi quando si passa ad esempio fra due marciapiede vicini fra loro, oppure in fuoristrada quando si deve percorrere un difficile tratto ricco di ostacoli sotto alla scocca. L’immagine che si forma sullo schermo è composta tre segmenti: i due laterali arrivano da telecamere negli specchi laterali e mostrano in tempo reale cosa avviene nei paraggi delle ruote, mentre quella centrale è una fotografia scattata mentre ci si avvicina all’ostacolo.