ELEGANTE AVVENTURIERA - Nel 2020 la Range Rover ha festeggiato i suoi primi cinquant’anni. Oggi, a un anno di distanza, l’evoluzione della 4x4 britannica prosegue con il modello di quinta generazione, che aggiornandosi nello stile e nella tecnica continua a segnare il solco di una tradizione che, appunto, dura da oltre mezzo secolo e ha creato un prima e un dopo nel nostro modo d’intendere i veicoli fuoristrada. Acclamata come la regina delle suv, la lussuosa Range Rover dei nostri tempi è in realtà la diretta discendente di un mezzo da lavoro “travestito” con grande maestria ed eleganza da berlina a ruote rialzate. Ne sono prova immagini e filmati che raccontano imprese epiche e ritraggono gli abiti signorili della Range Rover imbrattati del fango e della polvere dei più duri e massacranti raid in fuoristrada: dalla British Trans-Americas Expedition del 1971 al Camel Trophy, il capitolo forse più affascinante dell’epopea Land Rover del quale la Range è stata protagonista di tre edizioni delle venti disputate dal 1980 al 2000 nelle foreste tropicali di mezzo mondo.
OTTO CILINDRI PER CONQUISTARE L’AMERICA - La prima Range Rover viene presentata in Cornovaglia il 17 giugno 1970 e rimane in produzione fino alla metà degli anni Novanta in varianti sempre più raffinate a tre e - dal 1981 - anche a cinque porte. In realtà, però, l’idea del gruppo Rover di far coesistere in un unico veicolo la robustezza di una fuoristrada e il comfort tipici di una berlina risale addirittura al 1950, due anni dopo la fondazione della Land Rover. Concepita in origine come una 4x4 di lusso per gli Stati Uniti, un mercato dalle grandi potenzialità, proprio oltreoceano il nuovo modello trova il motore che avrebbe contribuito a decretarne il successo: un V8 benzina a carburatori che - narra la leggenda - l’amministratore delegato del gruppo Rover del tempo, Martin Hurst, scovò per caso durante un suo viaggio di lavoro in America nelle officine della Mercury Marine, dove nessuno, di quel vecchio otto cilindri, che pareva fatto apposta per la nuova Land Rover, sapeva più che farsene.
UNA VERA FUORISTRADA - Installato a partire dall’estate del 1967 sotto il cofano dei primi prototipi - battezzati “Velar” per nascondere la vera identità dell’auto che lentamente stava prendendo forma - il V8 di origine americana, molto più potente rispetto ai diesel che equipaggiavano le Land Rover dell’epoca, non è però l’unica grande novità del progetto Range Rover. Gli appassionati sanno che prima di allora e fino ai primi anni ’80 le vecchie Series hanno conservato l’impostazione delle fuoristrada classiche, con le sospensioni a balestre. Veicoli da fatica che nessuno avrebbe desiderato guidare in città. Un habitat tutt’altro che sgradito, invece, alla nuova Range Rover, che pur essendo una vera fuoristrada non impiega molto a farsi apprezzare per le sue doti di comfort fuori dal comune, diventando un vero cult tra gli automobilisti più benestanti. Merito di uno schema meccanico classico, con il telaio a longheroni separato dalla carrozzeria, quattro ruote motrici e riduttore, eppure estremamente moderno grazie all’adozione della trazione integrale permanente e delle sospensioni a molla che, dal 1983, equipaggeranno anche il Defender.
SUPERA A PIENI VOTI LA PROVA DEL TEMPO - La carriera della Range Rover, che nel frattempo aveva preparato il terreno per il lancio, nel 1989, della Discovery - baluardo contro l’invasione europea dei fuoristrada giapponesi che, dalla sorella maggiore, ereditava il telaio e le sospensioni -, prosegue con il modello di seconda generazione nel 1994. Con la nuova Range Rover, nata sotto l’egida della BMW ma sviluppata interamente in casa Land Rover a partire da un progetto avviato nel 1990, il marchio di Solihull punta su uno stile ancor più elegante, pur mantenendo ben saldo il legame con il modello classico, che affiancherà il nuovo fino al 1996 per soddisfare le richieste dei clienti affezionati al layout originale. Per rimanere al passo coi tempi la silhouette, inconfondibile, si fa più imponente, con il frontale che assume un aspetto più moderno grazie ai nuovi proiettori di forma rettangolare. La seconda Range Rover è la prima dotata di sospensioni ad aria a funzionamento completamente automatico e l’ultima equipaggiata con i classici motori V8 Rover a benzina, disponibili con cilindrate di 4 e 4,6 litri in alternativa al sei cilindri diesel di 2,5 litri di derivazione BMW.
PER IL TERZO MILLENNIO DIVENTA UNA SUV - Nel 2001 vede la luce la terza generazione della Range Rover, che per la prima volta nella storia del modello abbandona il classico schema del telaio a traverse e longheroni in favore di una moderna carrozzeria monoscocca. Molti componenti elettronici derivano dalle coeve berline BMW, in particolare dalla Serie 5 E39, mentre per la progettazione dell’autotelaio gli ingegneri s’ispirano agli scafi dei panfili Riva, famosi in tutto il mondo per la loro struttura leggera e affusolata. Anche le pelli e i legni che ornano l’abitacolo, lussuosissimo, omaggiano i leggendari motoscafi costruiti a Sarnico, sulle rive occidentali del Lago d’Iseo. L’elettronica, presente in misura massiccia già sul modello precedente, si fa ancora più sofisticata, con alcuni dispositivi che facilitano la guida in off-road e un riduttore che consente al cambio (per la prima volta solo automatico) di funzionare con i rapporti normali o ridotti senza dover azionare il meccanismo a ruote ferme. Nel 2005 debutta la versione Sport, più compatta, equipaggiata con potenti motori a benzina e diesel e dotata di sospensioni pneumatiche a interconnessione incrociata che consentono di variare l’altezza del veicolo in funzione delle condizioni di guida.
TUTTA IN ALLUMINIO E PER LA PRIMA VOLTA ANCHE IBRIDA - Nel 2012, con la Range Rover di quarta generazione, la Land Rover reinterpreta, introducendo stilemi inediti, uno stile che, pur ammodernandosi, rimane ancorato alla tradizione. La linea, in parte anticipata nel 2011 dalla Range Rover Evoque - costruita sull’architettura Ford, opportunamente modificata, già alla base della Freelander 2 -, è semplice ed elegante. Costruita per la prima volta interamente in alluminio, la carrozzeria è immediatamente riconoscibile per il passo lungo e il tetto rastremato. Prevista, nella dotazione di serie, l’ultima evoluzione del sistema Terrain Response, che consente di selezionare automaticamente le impostazioni di guida migliori in base alle condizioni della strada. Nel 2013 arriva la prima Range Rover ibrida, con la quale la Land Rover migliora l’efficienza energetica dell’auto senza comprometterne le doti fuoristradistiche: per dimostrarlo, la casa britannica la metterà alla prova in un avventuroso viaggio di 16.000 chilometri da Solihull a Mumbai. La famiglia si amplia con la nuova versione Sport (2013), la SVAutobiography e la Evoque Convertibile (2015), la Velar e la versioni ibride ricaricabili (2017), le ibride “leggere” (2019) e, infine, la Fifty Limited Edition, serie limitata di 1.970 esemplari per celebrare il cinquantesimo anniversario del modello.
IL MITO CONTINUA - Rinnovata nella tecnologia, nello stile e nei motori, la quinta generazione della Range Rover, che nell’impostazione generale rimane fedele al Dna del modello di cui raccoglie il testimone, s’inserisce appieno nella strategia Reimagine con cui il gruppo Jaguar Land Rover punta a una progressiva e completa elettrificazione di entrambi i brand. Grazie all’architettura Mla-Flex, infatti, la nuova Range Rover è compatibile con l’adozione di motori termici e ibridi, ma anche completamente elettrici, gli unici che la casa di Solihull prevede di produrre a partire dal 2030.
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