UN QUARTO IN PIÙ - Secondo le stime dell’AIBA, l’associazione degli intermediari di prodotti assicurativi (i cosiddetti broker), l’anno scorso gli automobilisti italiani hanno pagato in media il 18% in più per la loro assicurazione Rca. Come tradizione, chi vive al sud ha sostenuto un esborso maggiore (per esempio +31% a Napoli) mentre per chi vive nel centro e nel nord Italia l’aumento è stato un po’ meno oneroso (+14,4% a Roma e +9,9% a Milano). Il Sole 24 Ore di oggi, oltre a riportare queste cifre, pubblica anche un’analisi di Francesco Paparella, presidente dell’AIBA, che parla di aumenti “nonostante l’evidente miglioramento degli indicatori tecnici del comparto” (ovvero il rapporto fra sinistri e premi e quello fra spese di gestione e premi).
COLPA DEI FURBETTI - Sempre secondo Paparella, i rincari sono dovuti ad alcune disfunzioni del settore, a partire dal “proliferare delle compagnie fantasma, per passare alle società commissariate e al sempre fiorente mercato dei falsi sinistri”. La soluzione al caro-assicurazione, comunque, non pare esistere: sempre secondo l’AIBA le recenti “compagnie dirette” (quelle che operano solo online) sono rincarate più di quelle tradizionali (+21,4% in media le prime, contro il +17,9% delle seconde), assottigliando così la loro convenienza.