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Renault 4: 50 anni portati bene

27 dicembre 2010

Terzo modello più venduto nella storia dell’automobile, e prima auto francese più venduta al mondo, con oltre otto milioni di unità, è stata commercializzata in oltre cento Paesi. La Renault 4, a dir poco, è un’icona. Nel 2011 festeggerà i 50 anni.

Renault 4: 50 anni portati bene

L’AUTOMOBILE BLUE JEANS - L’auto dei contestatori, degli alternativi degli anni sessanta e settanta. Ma anche l’auto da lavoro, per tutti i giorni: pratica, fedele, indistruttibile. La “4”nasce da un concetto del 1956 firmato Pierre Dreyfus, presidente della Régie nationale des Usines Renault, che lancia il progetto “l’automobile blue jeans". Alla stregua di un capo di abbigliamento, diventato universale, Dreyfus immagina appunto un’auto versatile, economica, mondiale, adatta all’evoluzione delle società che si delinea agli albori degli anni sessanta.
 

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33 ANNI DI CARRIERA - Dopo cinque anni di sviluppo, la Renault 4, primo veicolo della marca a trazione anteriore, è svelata alla stampa e poi esposta al Salone dell'Auto di Parigi, nel 1961. Al lancio vengono presentate tre versioni e una furgonetta, denominata R3, che scomparirà dai listini l’anno successivo. E la R4 e R4L, dove "L" sta per lusso, che diventeranno invece rapidamente l’appellativo di Renault 4 nel cuore dei francesi. L’auto seduce immediatamente per i bassi costi di esercizio e la capacità di adattarsi a qualunque esigenza di utilizzo. Ad appena sei anni dal lancio, supera il traguardo della milionesima unità prodotta. Da allora, continuerà ad inanellare record, fino a toccare una produzione totale di 8.135.424 di unità, in 33 anni di carriera, con la produzione cessata, nel 1994, in Slovenia e in Marocco. Durante il suo lungo periodo di commercializzazione, la Renault 4 si fa conoscere anche in versione quattro ruote motrici e cabriolet. Saranno proposte anche delle varianti (la Rodeo) e numerose serie speciali, tra cui le più celebri, in Francia. Come la Parisienne (1963), la Safari (1975), la Jogging (1981) e la Sixties (1985). Pezzi da collezione doverosi per un’auto che resta il 3° veicolo più venduto al mondo, dopo Maggiolino Volkswagen e  Ford T. Ovvero vetture che hanno mantenuto sostanzialmente invariata per tutta la loro produzione, la tecnologia di base. Una precisazione doverosa, se si pensa che l’auto più prodotta al mondo è finora la Volkswagen Golf, ma con mutazioni ben più sostanziali da una serie all’altra.
 

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SERIE DI FESTEGGIAMENTI - Per festeggiare i cinquant’anni della Renault 4 la casa francese organizzerà e parteciperà a numerosi eventi, durante tutto il 2011. Tra gli appuntamenti principali la Mostra Modulo 4, un evento itinerante  che accompagnerà diversi raduni automobilistici nel 2011, tra i quali: Rétromobile, World Séries by Renault, Autoworld a Bruxelles e Museo Nazionale dell’Automobile di Mulhouse. Ideata da Histoire & Collection, la mostra, articolata intorno a tredici modelli, ripercorrerà la storia ed evidenzierà tutte le qualità della Renault 4. Non solo. Per ricordare la partecipazione al Rally di Montecarlo, tre Renault 4 sono state iscritte al rally Storico 2011. I 50 anni della 4 consentiranno anche alla Renault di essere nuovamente presente al Salone Rétromobile, che si terrà dal 2 al 7 febbraio 2011 a Porte de Versailles, a Parigi. Dove saranno esposti tutti modelli, con le principali motorizzazioni adottate: 603, 747, 782, 845, 956 e 1108 cm3, queste ultime tre le più diffuse e gettonate nel tempo.  Giova ricordare come all’esordio il motore a 4 cilindri in linea e la trasmissione fossero quelli della Dauphine, ma con l’allora innovativa trazione anteriore.  Altra novità tecnica di rilievo per l’epoca, l’adozione del vaso di espansione che recupera l’eccesso di liquido dilatato dalla temperatura, con l’impianto di raffreddamento che funziona a circuito chiuso, senza perdite né aggiunte. Questa tecnica consentiva all’utente di Renault 4 di non occuparsi del livello di liquido e, al contempo, lo liberava dalla necessità di aggiungere l’antigelo durante l’inverno. Nessuna preoccupazione neppure in tema di lubrificazione, poiché le articolazioni erano coperte da protezioni a tenuta. In un’epoca in cui molte automobili impongevano ancora lunghe operazioni di manutenzione, non erano cose da poco.
 

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MONTAGGIO LOCALE - Eppure la storia della Renault 4, almeno in Italia, era iniziata tra alti e bassi. Pur con un del 3,8% del mercato nel 1962, incontra l’opposizione dell’Alfa Romeo, che all’epoca costruiva nei suoi stabilimenti anche la Dauphine. Il Biscione rifiuta infatti di aumentare il ritmo produttivo della Renault 4 e decide di creare una seconda rete distributiva, separando la sua clientela da coloro che acquistano Renault 4. La Renault deve formare, in tutta fretta, piccole officine intimidite da un sistema di vendita e post-vendita moderno. Inoltre, nel 1963, la legislazione fa crollare le vendite che passano da 100 a 40 al giorno. Complice un decreto del Parlamento, che introduce una nuova imposta, calcolata in funzione della lunghezza e della superficie al suolo delle automobili. Da un giorno all’altro, la tassa sulla Renault 4 passa da 30.000 lire – inizialmente identica a quella di Fiat 500 e 600 - a 62.000 lire. Il divorzio dall’Alfa è inevitabile.

I MAGNIFICI ANNI SETTANTA - La generazione successiva è quella degli anni 70. I giovani accedono progressivamente all’automobile, ragazzi e ragazze, nella logica della moda unisex del momento. Il successo della Renault 4 è tale da aver portato la Renault 4 ad essere assemblata in 27 Paesi diversi, un autentico record: sono rari i mercati da cui è assente. Su dieci unità, sei sono vendute fuori dalla Francia e cinque sono nate all’estero. La Renault 4 è persino protagonista, nel 1987, della campagna elettorale di “Cicciolina”, la pornostar poi eletta in Parlamento. Mentre nel 1978, purtroppo, era stata anche la vettura a bordo della quale venne trovato ucciso Aldo Moro, vittima delle Brigate Rosse.
 

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40.000 KM IN RENAULT 4 - Ma la francese senza tempo è protagonista anche nelle corse e nelle grandi imprese. Nel 1965, Michèle Ray, Eliane Lucotte, Betty Gérard e Martine Libersart partono all’assalto di un continente: 40.000 km tra Ushuaia, nella Terra del Fuoco, e Anchorage, in Alaska, pari alla traversata di tutto il continente americano. Per quattro mesi e mezzo, i due equipaggi affronteranno regioni difficili e contrastate come le Ande, la foresta amazzonica o ancora il deserto salato dell’Utah, prima di raggiungere i pendii ghiacciati delle Montagne Rocciose, dimostrando, senza ombra di dubbio, la robustezza e l’agilità della Renault 4. Solo una delle tante imprese sportive di cui si è resa protagonista la “4”, dal Rally di Montecarlo alla Dakar.
 

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RENAULT 4 CLAN “BYE-BYE” - Dal motore di 747 cc e il cambio a 3 marce dei primi anni sessanta, al 1992. Quando la Renault 4 saluta il suo pubblico con un’ultima serie limitata, la “Bye-Bye”. Ogni modello esce dallo stabilimento con una piastrina, apposta sul cruscotto, numerata da 1000 a 1. La meccanica prevede il 4 cilindri di 1108 cc, la trasmissione a 4 rapporti, i dischi sulle ruote anteriori e i tamburi su quelle posteriori. Parliamo degli ultimi esemplari costruiti a Parigi, presso lo storico stabilimento di Billancourt. Perché poi la produzione termina definitivamente nel 1994, in Slovenia  e in Marocco.



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Ritratto di ayrton
27 dicembre 2010 - 12:03
Un vero mito dell'automobilismo. Macchina semplice ma allo stesso tempo attrattiva. Questa si che è stata una vettura mondiale, capace di conquistare ogni mercato e non come gli obbrobri che sfornano molti marchi (le giapponesi più su tutte) con la presunzione di incontrare i gusti di tutti i mercati. Questa macchina aveva personalità...
Ritratto di Zack TS
27 dicembre 2010 - 12:46
1
ce l'ha un signore anziano vicino casa mia.....ha più di 400000 km e ancora cammina ;-)
Ritratto di pietro 9
27 dicembre 2010 - 13:24
Mio zio ne ha avuta una una ventina di anni fa e quello che mi aveva colpito da bambino era il cambio posizionato sul cruscotto ed il fatto che fosse una macchina industruttibile per quanto fosse maltrattata!!!
Ritratto di Franchigno
27 dicembre 2010 - 13:32
Più che presunzione è un dato di fatto!! le Giap-Coreane vendono molto più delle carrette FIAT e tante altre.
Ritratto di stig
27 dicembre 2010 - 14:10
vendere di più non è segno di personalità e qualità...ferrari,maserati lamborgini,bentley ecc.. non mi sembrano che siano qualitivamente inferiori alle coreane solo perchè hanno un quantitativo minore di vendite...molto dipende dalle esigenze di mercato e dalle disponibilità economiche dei clienti in determinati periodi,dal target di mercato dell'azienda stessa ecc...è questione di marketing e di immagine che si vuole dare a un determinato marchio...le giapponesi e le coreane sono auto affidabili,ma non hanno nulla di design....e molto spesso nonostante in alcuni campi avessero la strada spianata hanno fatto grandi flop(ad esempio l'honda frv che avrebbe dovuto sbaragliare la bruttissima multipla)
Ritratto di ayrton
27 dicembre 2010 - 14:30
io non parlavo di volumi di vendita per marchi, ma dell'idea di auto globale. La r4 è stata apprezzata su tutti i mercati mondiali, così come la VW Type 1. Questa performance nessuno riesce più a realizzarla. Le giapponesi sono ottime auto e vendono, ma obiettivamente ogni volta che si prepongono di creare delle così dette world car, in genere sono un flop perché ormai i mercati sono più diversificati per quanto riguardano i gusti da un lato ed il potere d'acquisto dall'altro. E questo vale per tutti i marchi, anche quelli europei. Per quanto riguarda Fiat hai ragione. In realtà non sarebbero neanche cattive auto, ma il prezzo è esagerato. Spero solo che l'alleanza con Chrysler, Jeep e Dodge porti il know-how tecnico per quello che riguarda l'elettrico, la trazione integrale e quella posteriore che manca in casa Fiat (almeno per i marchi generalisti).
Ritratto di negus
27 dicembre 2010 - 16:30
come per la piccola Fiat, questo modello ha segnato, in termini di vendite, il connubio tra design, economicità ed affidabilità coincise in una sola vettura. Irripetibili quegli anni!
Ritratto di gianni quai
27 dicembre 2010 - 18:54
Ricordo quando "in compagnia" un amico l'aveva e si andava ovunque, indistruttibile ed economica per i neo-patentati di 25 anni fa, però d'inverno.....la chiamavamo "la cantina". Renault penso dovrebbe considerare l'idea di riproporla come FIAT con la 500, Volkswagen con la New Beetle. Ciao a tutti
Ritratto di calogerodip
27 dicembre 2010 - 19:32
Ne ho posseduta una modello TL 1980 180.000 Km solo taglianti ogni 10.000 km. La usavo sia per lavoro che per svago, divertimento nella guida, rilassatezza assoluta. Due sono state le auto che mi hanno fatto divertire nella giovinezza Prima la fiat 500 dal 1966 al 1976 dal 1976 al 1980 A112 Abarth (un'altro pianeta) dal 1980 al 1983 ho fatto assistenza tecnica con una Renault 4 Auto spartana, economica, divertente. La Renault la dovrebbe rimettere in cantiere. Buone feste a tutti.
Ritratto di Alessandro
28 dicembre 2010 - 00:50
Auto mitica di grande fascino,i quasi 10 milioni prodotti ne sono la prova......Speriamo Renault la riproponga,ma non (500,mini,new beetle) come mezzo per borghesotti o finti tali,ma come una vettura economica,robusta,ma soprattutto SIMPATICA E PERSONALE,insomma una Renault 4........
Ritratto di TONY8
28 dicembre 2010 - 14:28
Commento rimosso perché l'utente è stato disattivato. La redazione.
Ritratto di ilovenaples89
28 dicembre 2010 - 15:15
l'ultima auto "decente" renault il resto sono dei bidoni motorizzati (malissimo...il 1.5 dci x tutti).una clio identica dai tempi antichi e brutta davvero alla guida e poi vende di più della punto...x il solo fatto che in francia l'economia gira qui no, qualitativamente è evidente il salto fatto dalla fiat in avanti, indietro da parte di renault (megane esclusa bella auto davvero)... la vera icona è la 500 (vecchia) non certo questo carrozzone le vendite non indicano il successo di un auto perchè le vere icone anni 50-60 sono la 500 e la vespa, oltre al maggiolino
Ritratto di diego.sergio
28 dicembre 2010 - 19:33
speriamo che si mantiene...e che resta la 3 macchina più venduta di quei anni!!!!
Ritratto di naumachos
29 dicembre 2010 - 17:45
2
Con quest'auto che più che altro era una compagna di avventure ho fatto i miei primi km da diciottenne indipendente... Ora a 35 anni ne sto cercando una da rimettermi a posto pian piano.... la rivoglio con i sui difetti... un mito !
Ritratto di Fio79
29 dicembre 2010 - 22:51
Un mio parente ne ha una da ben 30 anni! Ha più di 300mila chilometri e va ancora che è una meraviglia...!!!
Ritratto di Dalp25
30 dicembre 2010 - 11:26
stupenda la r4.... mia mamma l'aveva quando ero piccolo... andava benissimo e nn ha mai visto officine... se nn x i tagliandi... era indistruttibile...
Ritratto di SempreAperto
30 dicembre 2010 - 17:32
La R4 nacque e prosperò insieme ad altri modelli quando ancora l'auto era un mezzo di trasporto per andare da un punto A a un punto B. Per questo non si badava a fronzoli ed erano stati immesse delle rilevanti innovazioni tecniche (vedi vaso espansione ecc.). Da molto tempo le auto non sono più dei mezzi di trasporto ma dei sogni. Se non ci credete il tutto è esplicitato dall'ultima campagna pubblicitaria per la Giulietta con Uma Turman. Inutile rimpiangere la R4, auto con quella filosofia non se ne faranno più. O forse sì, la crisi economica mondiale farà riscoprire le cose importanti e lascerà i sogni alla fase REM del nostro sonno.