TENSIONE IN AUMENTO - Si stanno complicando i rapporti tra la Renault e i sindacati (ma anche un po’ con il governo di Parigi). La ragione è la notizia circolata secondo cui un documento interno all’azienda prefigurerebbe la chiusura di stabilimenti in Francia in caso di fallimento del confronto in atto con i sindacati a proposito della riorganizzazione del lavoro. Finora la Renault non aveva mai ipotizzato chiusure, limitandosi a annunciare un alleggerimento di 7.500 addetti attraverso la non sostituzione di chi andrà in pensione o si licenzierà (qui la news).
PREOCCUPAZIONI DEL GOVERNO - Da alcune settimane sono in corso colloqui settimanali tra i sindacati e la casa per cercare un accordo che permetta di migliorare la produttività degli impianti a fronte di un contenimento dei costi. E l'indiscrezione raccolta dalla stampa ha creato appunto un clima pesante. Tanto che due ministri del governo di Parigi - Michel Sapin, responsabile del dicastero del Lavoro, e Arnaud Montebourg, ministro del rilancio industriale - hanno dichiarato che “le trattative non devono assumere l’aspetto del ricatto”.
MEZZE SMENTITE E VERITÀ - Dapprima la notizia della progettata chiusura di due stabilimenti è stata fatta circolare da parte sindacale. Poi la Renault ha fatto una sorta di smentita, affermando di non aver mai parlato o scritto di “chiusura di due siti”, ma ieri l’agenzia France Presse ha ribadito la cosa citando testualmente il documento interno in cui l’ipotesi è presa in considerazione: “…in assenza di un accordo, l’impegno dell’azienda di non chiudere siti non potrà essere mantenuto e delle chiusure saranno ineluttabili”. Quindi, è vero che non si parla di due, ma di chiusure sì.
TRATTATIVE DIFFICILI - Quando la Renault ha comunicato l’intenzione di ridurre il personale di 7.500 unità senza chiudere stabilimenti e nemmeno procedere a licenziamenti unilaterali, c’erano stati molti apprezzamenti sul suo modo di procedere, testimonianza di sensibilità sociale. Giudizi positivi erano venuti anche da uomini di governo (lo Stato francese è azionista Renault per il 15%). Poi, nell’ultimo incontro svoltosi la Renault ha chiesto di congelare i salari per tutto il 2013 a fronte di un aumento di produzione di 80 mila unità. La proposta è stata molto meno apprezzata. Nei giorni scorsi in alcuni stabilimenti ci sono state astensioni del lavoro improvvise.