AUTO INTELLIGENTE - L’intelligenza artificiale a bordo delle auto non è vista con diffidenza agli automobilisti italiani, tanto che oltre la metà dei potenziali utilizzatori è pronta a mettersi al volante di un’auto guidata dall’IA. È quanto emerge dalla ricerca “Dall'Automobile Sapiens, all'Automobilista Sapiens” condotta dall’Osservatorio Auto e Mobilità della Luiss Business School, che ha voluto concentrarsi sui fattori che influenzano l’accettazione e l’intenzione di utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale integrati nei veicoli. L’Osservatorio ha elaborato il concetto di Automobile Sapiens, cioè un’idea innovativa di veicolo dotato di avanzate tecnologie di IA, capaci di prendere decisioni autonome per migliorare la sicurezza, ottimizzare l’esperienza di guida e semplificare la gestione delle attività quotidiane.
FAVOREVOLI CON RISERVA - Nel campione analizzato, con adulti di età compresa tra i 18 e i 60 anni ed equamente distribuito per genere, il 55,2% degli intervistati si sente già pronto a entrare nell’era dell’Automobile Sapiens. A convincere è soprattutto la capacità di prevenire gli incidenti (53,5%), mentre quasi 2 intervistati su 3 (62,3%) si è detto tranquillo riguardo al fatto che l’Automobile Sapiens sia stata progettata per evitare collisioni. Le resistenze alla nuova tecnologia sono legate al possibile alto costo di manutenzione e aggiornamento in caso di problemi tecnici o vulnerabilità informatiche: ben l’83,2% ha espresso preoccupazioni significative a riguardo. E anche sulla possibilità di delegare all’automobile le decisioni c’è perplessità, con solamente il 28% degli intervistati che si è detto favorevole.
CRESCITA ESPONENZIALE - L’intelligenza artificiale sta attraversando un periodo altamente espansivo, con già 11 piattaforme lanciate sul mercato in Europa, progettate per essere alla base di modelli della famiglia dei veicoli definiti dal software. Nel giro di un paio d’anni se ne aggiungeranno altre 18, ma il numero potrebbe crescere ulteriormente. “L’Automobile Sapiens non è semplicemente un veicolo, ma un ecosistema tecnologico intelligente che ridefinisce il concetto di mobilità. Comprendiamo le aspettative e le curiosità dei nostri clienti. La sicurezza è il nostro primo obiettivo: l’intelligenza artificiale non sostituisce il conducente, ma lo potenzia, creando un'interazione intelligente e collaborativa. Ogni innovazione tecnologica mira a ridurre gli incidenti stradali e aumentare l'efficienza della mobilità”, ha sottolineato Michele Crisci, presidente dell’Unrae.