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Rimborso dei pedaggi Anas: si fa dura

09 settembre 2010

Per ora, chi ha pagato le tariffe Anas rincarate non verrà rimborsato. Dopo lo stop all’aumento dei pedaggi su 26 raccordi stradali e autostradali, stabilito dal Tar del Lazio il 29 luglio, l’Anas indennizzerà gli automobilisti solo se il decreto con cui il governo ha introdotto la maggiorazione tariffaria verrà dichiarato illegittimo.

DECIDERANNO I GIUDICI - Nessun rimborso dei pedaggi aumentati dall’Anas per decreto legge e poi sospesi dal Tar del Lazio: l’indennizzo avverrà solo se la giustizia ordinaria dichiarerà illegittimo il decreto legge 78 del 31 maggio 2010 con cui il Governo ha introdotto i pedaggi più costosi. Il rincaro era scattato il 1° luglio su 26 stazioni della rete autostradale italiana a pedaggio: una maggiorazione tariffaria forfettaria di un euro e due euro ai caselli che si interconnettono con le autostrade e i raccordi autostradali in gestione diretta Anas. Un aumento sospeso dal Tar del Lazio il 29 luglio su ricorso del Movimento difesa del cittadino; stop poi confermato il 1° settembre dal Consiglio di Stato, al quale si era appellata la presidenza del Consiglio che chiedeva il ripristino degli aumenti.

ALTRO PROBLEMA - Ma il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, è stato categorico: “La magistratura ha ordinato la sospensione dei rincari; resta da vedere se li boccerà definitivamente”. Tuttavia, anche se la giustizia ordinaria dichiarerà illegittimi gli aumenti, le successive operazioni di rimborso si annunciano complicate. L'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, Giovanni Castellucci, ha spiegato che la società potrà fornire facilmente i dati di oltre la metà degli aventi diritto al rimborso, perché gli utenti che utilizzano il Telepass rappresentano il 55% del traffico. Per gli altri, l’attesa sarà lunga: se ne dovrebbe occupare direttamente l'Anas, e comunque servirà la ricevuta di pagamento del pedaggio. Il Codacons calcola che ballano ben otto milioni di euro, per i quali l’associazione dei consumatori aveva proposto la restituzione tramite 36 giorni di riduzione dei pedaggi.

RESTA LA SECONDA “MAZZATA” - Qualunque sia la decisione della magistratura ordinaria, un secondo rincaro sui pedaggi resterà immutato: dal 1° luglio, sempre con decreto 78/2010, le tariffe autostradali sono salite di un millesimo e tre millesimi di euro per chilometro percorso, rispettivamente per le classi di pedaggio A e B e per le classi 3, 4 e 5. In questo caso, né diminuzione dei pedaggi né, tantomeno, rimborso.



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Ritratto di no yvan...no party
9 settembre 2010 - 12:40
... ... ...
Ritratto di apm
9 settembre 2010 - 13:40
L'avevo detto io che sarebbe stato meglio prendere la ricevuta per chi non avesse il Telepass... @no yvan...no party: ma che razza di commento è?