MIRAGGIO PRE-COVID - Nonostante le vendite di auto in Italia nel 2023 rispetto al 2022 siano cresciute del 19% (1.575.000 contro 1.325.000), i numeri restano ben distanti da quanto accadeva prima della pandemia. Infatti, nel confronto con il 2019 mancano all’appello 350.000 unità. Secondo il report dell’Aniasa (Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio della Sharing mobility) e della società Bain & Company si tratta di un “vuoto” che difficilmente verrà colmato nei prossimi anni e il confronto è ancor più impietoso se paragonato al record di 2,5 milioni di unità vendute nel 2007: un valore che, a detta degli esperti, ormai è praticamente irraggiungibile.
Su tutto pesano la domanda di auto fiaccata dall’indebolimento del reddito medio reale degli italiani e dalle auto sempre più care. Sotto la spinta delle normative europee sulle emissioni inquinanti e per il fatto che cresce costantemente l’offerta di auto ibride, nel 2023 si consolida la crescita di questo tipo di vetture, che ora sono al 42% (sono soprattutto mild hybrid e full hybrid a benzina). Le vendite delle auto a gasolio sono in calo, e l’elettrico non sfonda (nel primo trimestre del 2024 sono appena il 3% di tutte le auto vendute).
IL NOLEGGIO CRESCE - Archiviata la crisi dei microchip e dei componenti, nel 2023 il settore del noleggio (che comprende quello breve e quello a lungo termine) ha conosciuto un momento favorevole, raggiungendo un giro d’affari di 14 miliardi di euro e toccando il record d’immatricolazioni (525.000 unità acquistate dalle società noleggiatrici, pari al 30% di tutti i veicoli registrati nello Stivale). In particolare, nel noleggio a lungo termine (ossia quello delle vetture destinate di solito all’uso professionale, le cosiddette “auto aziendali”) fra il 2022 e il 2023 c’è stata una crescita del 23,6%.
Il primo trimestre del 2024 conferma la tendenza positiva (+5,46% sullo stesso periodo del 2023), anche se il lungo termine risente negativamente del ritardo nell’erogazione degli ecoincentivi (-7,98%), con le aziende che, in attesa dei nuovi (e più generosi) sconti statali, hanno posticipato il rinnovo delle loro flotte. Queste sono composte in maggioranza da auto a gasolio: il 52% del totale. Ma attenzione: nel 2022 si era al 59% e nel 2021 al 69%. I veicoli ibridi (soprattutto mild hyrbid e full hybrid a benzina) rappresentano la seconda scelta con il 22% e sono quelli che hanno registrato il più alto incremento di quota, ben 6 punti percentuali sul 2022. Le plug-in pesano per il 6,5% (erano poco meno del 5%), mentre le elettriche sono al 4 % (sfioravano il 3%). Infine, il noleggio a breve termine (cioè quello delle auto prese in affitto per pochi giorni quando si va in vacanza) viene trainato dalla forte ripresa del turismo post-pandemia (6 noleggi su 10 avvengono all’interno degli aeroporti).