NESSUNA FATICA NÉ DISTRAZIONE - La costruzione delle automobili è sempre più automatizzata, ma il lavoro e l’occhio attento umano restano fondamentali (almeno per ora) in alcuni passaggi della linea di montaggio. La start up Figure sta però studiando un robot umanoide che viene addestrato a svolgere i compiti di un operaio in fabbrica, in particolare quelli poco qualificati, ripetitivi e fisicamente impegnativi: i compiti ideali per un robot umanoide che non sente né la fatica né rischia di distrarsi. Nel video qui sotto viene mostrato lo 01 (questo il nome del robot) al lavoro in uno stabilimento della BMW: il robot sposta più componenti su una dima, con tolleranze di posizionamento che la Figure assicura siano inferiori al centimetro, facendo vedere che è anche in grado di correggere la posizione dei componenti se necessario.
NON CAMBIANO LE FABBRICHE - Il Figure 01 è alimentato dall’intelligenza artificiale e utilizza reti neurali per apprendere e perfezionare i vari compiti. L’azienda sostiene che un giorno potrebbe svolgere compiti simili senza bisogno di essere programmato. Il vantaggio dei robot umanoidi rispetto ad altre macchine sta nel fatto che sono progettati per lavorare negli stessi spazi pensati per gli esseri umani e quindi le aziende che volessero introdurli nelle loro fabbriche non avrebbero bisogno di riprogettare i propri spazi produttivi. Il prototipo della Figure utilizza anche modelli linguistici basati sull’intelligenza artificiale, che consentiranno ai “colleghi” umani di interagire con lui in modo naturale, per esempio fornendogli istruzioni con la voce.
CI PROVANO IN TANTI - A inizio anno, la BMW ha siglato un accordo con la start up per testare lo 01 nel suo stabilimento di Spartenburg, negli Stati Uniti, senza però annunciare quando il robot umanoide potrebbe effettivamente “entrare in servizio” sulla linea produttiva. Anche la Mercedes sta esplorando il mondo dei robot dalle sembianze umane dopo aver stretto un accordo con un’altra start up, la Apptronic, che sta sviluppando un robot di nome Apollo. La Tesla sta facendo le cose in proprio con l’Optimus: mostrato per la prima volta nel 2021, è giunto ora alla seconda generazione più veloce e capace, ma l’azienda texana non ha annunciato quando prevede di distribuirlo in una delle sue fabbriche.