IL DUBBIO - Sono nulle o no le multe emesse negli ultimi sei mesi nella Capitale? In teoria, quelle stampate sulla carta intestata con il logo della polizia municipale di Roma sono state emesse da un ente che non esiste più: dall’1 aprile 2011 è stato sostituito da Roma Capitale. Di conseguenza, è in dubbio la legittimità delle contravvenzioni, anche se negli ultimi tempi la Cassazione ha messo uno stop ai ricorsi, affermando (sentenza 1786 del 2010) che un errore formale non basta per l’annullamento, se è l’unico motivo.
CINQUANTA MILIONI - Il Campidoglio rischia circa 50 milioni di euro di entrate (ogni anno, in totale ne incassa tra i 100 e i 150), se gli automobilisti che si sono visti recapitare una multa dall’ente-fantasma decidessero di non pagare o di fare ricorso. Ma la posta in gioco potrebbe essere più modesta, visto che per appellarsi al giudice di pace si hanno 30 giorni di tempo e si spendono 36 euro: di fatto non conviene, per il tempo che richiede e i rischi che comporta, contestare le multe più frequenti, a cominciare da quelle per il divieto di sosta (sanzionate con 38 euro). A essere inondato di proteste potrebbe essere il prefetto, visto che per ora il suo giudizio non costa nulla (ma, se va male, si paga il doppio).
PRO E CONTRO - Nel frattempo, si susseguono pareri a favore e contro: secondo Giorgio Ciardi (delegato alla Sicurezza di Roma Capitale) le sanzioni “sono valide”; all’opposto, l’Ospol (organizzazione sindacale delle polizie locali) e Gabriele Di Bella, del CSA (Coordinamento Sindacale Autonomo), che denuncia: “non sappiamo neppure se siamo polizia municipale, locale o di Roma Capitale: le tre diverse diciture compaiono sulle auto e sui documenti e soprattuto nei blocchetti delle multe. C’è confusione su tutto”. L’associazione di tutela dei consumatori Adoc, comunque, offre il proprio supporto ai cittadini che vorranno presentare il ricorso. Ma il segretario generale l’Unagipa (Unione nazionale giudici di pace), Alberto Rossi, esprime delle perplessità: è probabile che il giudice non accolga il ricorso.