PUNTA A TERMINI IMERESE - Secondo alcune indiscrezioni raccolte dal quotidiano "il Giornale", l'imprenditore piemontese Gian Mario Rossignolo avrebbe presentato al governo una proposta per rilevare l'impianto siciliano di Termini Imerese, che la Fiat ha annunciato di voler chiudere entro la fine del 2011, e utilizzarlo per produrre, col marchio De Tomaso, un'utilitaria di lusso concorrente della Mini. Rossignolo, che ha rilevato la De Tomaso l'anno scorso, potrebbe così aggiungere la fabbrica siciliana a un polo industriale formato già dall'impianto di Grugliasco, un tempo della Pininfarina, e dagli ex stabilimenti di Livorno della Delphi, acquistati anch'essi per il suo progetto automobilistico.
IL PRECEDENTE - Non sarebbe la prima volta che il nome De Tomaso, tradizionalmente legato alle super sportive, compare su una vettura piccola. Alla fine degli anni 70, quando Alejandro De Tomaso acquistò la Innocenti, uscì una versione speciale della Mini denominata Mini De Tomaso. Nel 1983 fu presentata la seconda serie, chiamata Mini Turbo De Tomaso (in foto), che ebbe anche un certo successo tra i giovani di allora.
"MADE IN ITALY" - "Il Giornale", che cita fonti vicine all'azienda di Rossignolo, azzarda addirittura qualche numero: la De Tomaso avrebbe in programma di realizzare 30.000 utilitarie di lusso e 8.000 suv di taglia media (tipo BMW X1), facendo leva essenzialmente su due fattori: il made in Italy e la professionalità degli artigiani che lavorano vicino alla fabbrica siciliana. In questo modo la creazione di auto di lusso attiverebbe anche un indotto utile all'economia della Regione.
UN MODO INNOVATIVO - Il rilancio di Termini Imerese non sarebbe l'unico asso nella manica di Rossignolo. L'imprenditore avrebbe intenzione di utilizzare un brevetto chiamato Univis, ideato da lui stesso, in grado di ridurre da 200 a 30 gli stampi per produrre ogni singola vettura. Il metodo Univis consentirebbe di utilizzare profilati estrusi di alluminio di misure standard per tutti i modelli. In questo modo verrebbero ridotti del 70% gli investimenti in stampi e attrezzature.
IL PORTO DI CATANIA - Insieme al rilancio di Termini Imerese, Rossignolo avrebbe promesso al governo di utilizzare il porto di Catania per il trasporto delle merci e dei veicoli prodotti, una soluzione che permetterebbe ulteriormente di mantenere o creare nuovi posti di lavoro.