LIQUIDITÀ CERCASI - Uno o più soci per riprendere la produzione e sviluppare i modelli futuri: questo è l'obiettivo dichiarato della Nevs (National Electric Vehicle Sweden: a dispetto del nome si tratta di una società sino-giapponese), proprietaria della Saab. La casa svedese ha interrotto la produzione lo scorso maggio a causa della mancanza di liquidi per pagare i fornitori - ma la proprietà ha negato non più tardi di settimana scorsa di essere stata messa in mora per questo motivo. Va detto che uno dei fornitori, la Labo Test, aveva citato la Saab per un insoluto di 150.000 corone (16.000 euro, un valore decisamente risibile); la Nevs ha tuttavia sottolineato come la richiesta sia stata ritirata.
PRODUZIONE DA RIAVVIARE - “Vogliamo assicurare una struttura finanziaria a lungo termine e risolvere le sfide legate al breve” ha commentato un portavoce della Nevs: le trattative pare siano avviate, ma la proprietà non ha voluto fare nomi. D'altronde, un'iniezione di capitali è, secondo la stessa Nevs, “un prerequisito per decidere come e quando riprendere la produzione”.
PASSATO GLORIOSO - “Oggi l'azienda non ha abbastanza liquidità per pagare i debiti, ma i nostri asset sono superiori ai debiti attuali. Non possiamo dire esattamente quando, ma pagheremo tutti i fornitori”: così recita uno scarno comunicato. Stando al Wall Street Journal, sono circa un centinaio i fornitori in attesa di essere pagati. La Nevs fa capo all'uomo d'affari Kai Johan Jiang, che ha rilevato la Saab nel settembre 2012 dopo che il precedente proprietario, la Spyker, aveva portato i libri in tribunale: e dire che, in un passato neanche tanto lontano, le auto svedesi erano (oltre che prodotti in sé validi) veri e propri status symbol.