NECESSARIO UNO SFORZO ENORME - Che la rete stradale italiana, abbia bisogno di una profonda opera di manutenzione è sotto gli occhi di tutti e in ogni parte d’Italia. Comunque a rafforzare questo quadro sono arrivate delle cifre impressionanti. Gli operatori delle aziende che si occupano di lavori stradali, attraverso la loro organizzazione SITEB, associazione strade italiane e bitumi, hanno diffuso il loro bollettino trimestrale contenente statistiche che sono inequivocabili. Secondo la relativa analisi compiuta, per sistemare la rete stradale italiana occorrerebbero 42 miliardi di euro. Una realtà che fa comprendere come la situazione sia vicina al punto di non ritorno, vale a dire che sono tante le strade che rischiano un degrado definitivo, così grave da renderle inutilizzabili.
12 ANNI IN CALO - L’analisi ha un supporto molto “sincero”: il consumo di asfalto. È evidente infatti che la manutenzione fa consumare asfalto, e se quest’ultimo cala è certo che non si fanno interventi. E le cifre parlano chiaro: nel 2017 i consumi di conglomerato bituminoso (l’impasto di bitume e pietrisco con cui si asfaltano le strade) sono stati a livello dei due anni precedenti, cioè al minimo storico. Il totale annuo è stato di 23 milioni di tonnellate, quando nel 2006 (due anni prima dell’inizio della grande crisi) i consumi erano stati pari a 45 milioni di tonnellate. Ma non solo: la SITEB ha già anticipato che il 2018 sta registrando una ulteriore contrazione. Infatti nei primi cinque mesi dell’anno c’è stato un calo dell’11,8%.
CAUSA DI RISCI E DISAGI - Il grave stato in cui è lasciato il fondo stradale è un problema concreto che incide sul decoro delle città ma non soltanto. In ballo c’è la sicurezza stradale, per via dei rischi che implica viaggiare su una strada dissestata. Con la conseguenza che per evitare problemi di responsabilità, le amministrazioni locali introducono divieti e limitazioni alla circolazione, che creano disagi nella cittadinanza e complicazioni varie, oppure riducono drasticamente le velocità massime consentite, anche a 30 km/h.
USCIRE DAL LETARGO - Il presidente della SITEB ha commentato i risultati del rapporto affermando che la situazione è paralizzata, per cui chiede al nuovo governo di affrontare il problema, promuovendo un massiccio intervento governativo, al fine di migliorare lo stato dei 600 mila chilometri di strade. In particolare per quel che concerne le arterie comunali e provinciali, che sono quelle più disastrate.