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Sempre più buche, sempre meno asfalto

25 giugno 2018

Ormai è un problema cronico: si fanno meno interventi sulle strade. Il consumo di asfalto infatti è sensibilmente calato. Chiesto un piano di rilancio.

Sempre più buche, sempre meno asfalto

NECESSARIO UNO SFORZO ENORME - Che la rete stradale italiana, abbia bisogno di una profonda opera di manutenzione è sotto gli occhi di tutti e in ogni parte d’Italia. Comunque a rafforzare questo quadro sono arrivate delle cifre impressionanti. Gli operatori delle aziende che si occupano di lavori stradali, attraverso la loro organizzazione SITEB, associazione strade italiane e bitumi, hanno diffuso il loro bollettino trimestrale contenente statistiche che sono inequivocabili. Secondo la relativa analisi compiuta, per sistemare la rete stradale italiana occorrerebbero 42 miliardi di euro. Una realtà che fa comprendere come la situazione sia vicina al punto di non ritorno, vale a dire che sono tante le strade che rischiano un degrado definitivo, così grave da renderle inutilizzabili.

12 ANNI IN CALO - L’analisi ha un supporto molto “sincero”: il consumo di asfalto. È evidente infatti che la manutenzione fa consumare asfalto, e se quest’ultimo cala è certo che non si fanno interventi. E le cifre parlano chiaro: nel 2017 i consumi di conglomerato bituminoso (l’impasto di bitume e pietrisco con cui si asfaltano le strade) sono stati a livello dei due anni precedenti, cioè al minimo storico. Il totale annuo è stato di 23 milioni di tonnellate, quando nel 2006 (due anni prima dell’inizio della grande crisi) i consumi erano stati pari a 45 milioni di tonnellate. Ma non solo: la SITEB ha già anticipato che il 2018 sta registrando una ulteriore contrazione. Infatti nei primi cinque mesi dell’anno c’è stato un calo dell’11,8%. 

CAUSA DI RISCI E DISAGI - Il grave stato in cui è lasciato il fondo stradale è un problema concreto che incide sul decoro delle città ma non soltanto. In ballo c’è la sicurezza stradale, per via dei rischi che implica viaggiare su una strada dissestata. Con la conseguenza che per evitare problemi di responsabilità, le amministrazioni locali introducono divieti e limitazioni alla circolazione, che creano disagi nella cittadinanza e complicazioni varie, oppure riducono drasticamente le velocità massime consentite, anche a 30 km/h.

USCIRE DAL LETARGO - Il presidente della SITEB ha commentato i risultati del rapporto affermando che la situazione è paralizzata, per cui chiede al nuovo governo di affrontare il problema, promuovendo un massiccio intervento governativo, al fine di migliorare lo stato dei 600 mila chilometri di strade. In particolare per quel che concerne le arterie comunali e provinciali, che sono quelle più disastrate. 



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Ritratto di Alfiere
25 giugno 2018 - 16:29
2
Quello che serve, onde evitare di sprecare una parte di quei miliardi, è regolamentare le procedure tecniche per la manutenzione del manto e dei servizi sottostanti perchè sia sempre obbligatorio eseguire un lavoro a regola d'arte. Altrimenti è una mangiatoia per i soliti
Ritratto di myeclipse
26 giugno 2018 - 13:04
Assolutamente d'accordo. Tempo fa vidi un servizio inerente la manutenzione delle strade in Germania; l'azienda che si occupa della predetta manutenzione nel caso crepe o comparsa di buche sul manto stradale ha l'obbligo di rifare il lavoro. Sarebbe così facile... speriamo che qualcosa finalmente cambi.
Ritratto di Mattia Bertero
25 giugno 2018 - 16:31
3
Paghiamo sempre più tasse ed abbiamo sempre meno servizi. I comuni fanno sempre più multe, dove la metà dell'incasso dovrebbe essere utilizzato per la manutenzione delle strade, ma le fanno solamente per fare cassa. Dalle mie parti (zona di colline e di montagna) ci sono comuni interi che rischiano di rimanere isolati perché le strade sono un disastro totale, nemmeno fossimo nel Medioevo, una cosa inaccettabile. Peccato, perchè saremo un paese con tantissime potenzialità, e potremmo essere tra i più ricchi paesi al mondo, ma che mandiamo in v.acca per delle cavolate assurde, come non riuscire nemmeno a garantire delle strade accettabilmente sistemate.
Ritratto di Dr.Torque
25 giugno 2018 - 17:30
iI problema vero è quello della qualità dei lavori. Consumare 45 milioni di tonnellate di conglomerato bitumoso con lavori fatti a catso che si degradano dopo 1 anno è solo uno spreco di risorse (le tasse) e un'offerta di servizi (le strade) di pessima qualità. Ciò che dovrebbero fare davvero le amministrazioni è eseguire i lavori di riasfaltatura, magari in misura ridotta ma di maggior qualità, e VIGILARE durante l'esecuzione degli stessi, e rivalersi sulle imprese che non li eseguono a regola d'arte. In questo modo le strade conserverebbero uno stato di decenza per almeno un decennio. La politica dell'appalto al ribasso fino ad ora ha compiuto una selezione inversa a quella auspicabile favorendo imprese senza scrupoli né professionalità.
Ritratto di Maria Rossi
25 giugno 2018 - 18:39
Povere le nostre auto, affari d'oro per meccanici e gommisti.
Ritratto di Agl75
25 giugno 2018 - 20:29
Anche in Romagna, lo stato di degrado del fondo stradale è in aumento. Sorprendente in negativo la cattiva manutenzione che tende a tappare le buche con interventi chirurgici, di scarsa qualità e comunque dispendiosi anche per i disagi alla viabilità. Alcune volte mi vien da pensare che, potessero, doserebbero con un cucchiaio la quantità di materiale bitume applicato a freddo. E intanto io pago...
Ritratto di lucios
25 giugno 2018 - 20:36
4
Io problema è stato togliere le province. Dovevano togliere le regioni, vere divoratrici di soldi!
Ritratto di otttoz
25 giugno 2018 - 21:09
Giusto!
Ritratto di lucasante
25 giugno 2018 - 21:16
non le hanno tolte (le avrebbero abolite se vinceva il si al referendum 2016..) ma non danno fondi.. c'e' tutt oggi grande confusione su scuole strade servizi.. ringraziamo il genio di renzi (che il lavoro a sua moglie lo ha trovato accanto a casa.. )
Ritratto di otttoz
25 giugno 2018 - 21:08
Per fortuna l'ACI non si limita ad incassare i balzelli sugli automobilisti ma con la sua forte influenza costringe chi di dovere ad asfaltare... Ps: sono stato recentemente in spagna dove la strade sono asfaltate senza tante balle!
Ritratto di mike53
25 giugno 2018 - 22:16
Semplicemente vergognoso lo stato in cui versano le nostre strade! Abitando molto vicino alla Svizzera, la differenza è enorme! Ma anche gli odiati cugini transalpini hanno ottime strade, lisce come l'olio come pure gli spagnoli. Ultimamente poi ho avuto occasione di visitare il Portogallo da Nord a Sud e anche qui le strade e autostrade sono di un altro pianeta. Possibile che dobbiamo sempre fare pessime figure anche con gli stranieri che vengono a visitarci? Basta, e cacciateli stì soldi e sistemiamo per bene tutte le nostre strade!
Ritratto di acterun
26 giugno 2018 - 10:08
Non solo servono interventi, ma serve anche professionalità: ultimamente quando le strade vengono asfaltate diventano peggio di come erano! Le imprese non sono più in grado di realizzare un manto liscio e regolare. E in autostrada è anche peggio.
Ritratto di Lo Stregone
26 giugno 2018 - 15:59
Ennesimo indizio che questa nazione è morta.
Ritratto di LOL25
26 giugno 2018 - 16:47
Ormai siamo un paese del terzo mondo sotto molti aspetti. Sono stato negli Emirati e non ho visto una sola buca a terra, zero. Ora come al solito arriveranno i renziani con la loro solita litania "Se non ti piace l'Italia vatteneeehhh!!!111"
Ritratto di Lo Stregone
27 giugno 2018 - 20:28
Ma se ne vadano i renziani invece.
Ritratto di wally64
27 giugno 2018 - 07:42
una volta c'erano i cantonieri che, come ancora si fa nei paesi del nord Europa, sigillavano le crepe del manto stradale con il bitume liquido. Questa procedura evita che l'acqua entri nelle fessure ed acceleri lo sgretolamento. Purtroppo la politica dei tagli finti di spesa sta dando questi risultati.
Ritratto di Lo Stregone
27 giugno 2018 - 20:29
Tagli finti di spesa: ma qualcuno campa.
Ritratto di wally64
27 giugno 2018 - 07:46
in Inghilterra come in Francia, Olanda, Germania c'è chi si occupa della manutenzione stradale ed è prassi comune di sigillare con bitume liquido tutte le crepe.