SETTEMBRE AL RALLENTATORE - Durante il mese di settembre in Italia sono state consumate 662 mila tonnellate di benzina e 1.867 tonnellate di gasolio, con una diminuzione rispettivamente del 18,2% e 15,6%. Da tenere conto però che quest’anno a settembre ci sono stati due giorni in meno per le consegne. A parità di giorni utili il calo rispetto al settembre del 2011 è del 9,9% per la benzina e del 6,4% per il gasolio.
ANNO IN DISCESA - I consumi sono sensibilmente in diminuzione anche nell’arco dei nove mesi da gennaio a tutto settembre. In questo periodo sono state vendute 6,359 milioni di tonnellate di benzina e 17,304 mila tonnellate di gasolio, con un calo del 10,7% per la benzina e del 9,9% per il gasolio. I dati sono quelli diffusi dall’Unione petrolifera.
ATTENTI AI VIAGGI - I consumi di carburante per le auto sono un indicatore economico molto rappresentativo e la contrazione che si sta verificando è un ulteriore segnale del peggioramento dell’economia. La riduzione delle attività crea una minor richiesta di trasporti, e quindi di carburante. Sul versante dei consumi privati, le minori disponibilità economiche e la propensione a non spendere si intrecciano con il forte aumento del prezzo dei carburanti, che è evidentemente induce a ridurre i viaggi e a limitare l’uso dell’automobile.
IL PESO DEL PREZZO ALLA POMPA - Sempre secondo i dati dell’Unione etrolifera, il prezzo medio della benzina ad agosto era di 1,818 euro al litro, ciò mentre il prezzo del 2011 è di 1,555 euro, che anche a volerlo attualizzare non va oltre 1,603 euro. L’aumento è stato dunque del 13,8% per la benzina e del 18,5% per il gasolio. Un trend che ha portato i prezzi italiani a essere ben più alti di quelli praticati negli altri Paesi europei.
MA LO STATO INCASSA LO STESSO - Che sia una situazione tutta sulle spalle dei cittadini è testimoniato dal dato diffuso dalla stessa Unione petrolifera sul gettito fiscale per lo Stato derivato da benzina e gasolio per autotrazione. Da gennaio a settembre le entrate da accise e Iva sui due carburanti sono state pari a 27,5 miliardi di euro, ossia 3,7 miliardi in più rispetto allo stesso periodo del 2011, pari a un aumento del 15,6%.,