ECOLOGIA O INVIDIA? - Domenica da dimenticare per alcuni proprietari di suv di Milano, che si sono ritrovati con un foglio piegato sotto il tergicristallo. All’inizio, il sollievo: non era una multa, e del resto non avrebbe potuto esserlo, perché le auto erano parcheggiate correttamente. Lette le prime righe, però, è arrivata la solenne (e giustificatissima) arrabbiatura: un sedicente “collettivo delle SUVversive” avvisava di aver sgonfiato una o più gomme. “Non prenderlo sul personale, non ce l’abbiamo con te (no, certo, ma intanto sono io quello che rimane a piedi…) ma con la tua auto di lusso”, e via con una serie di “motivazioni” assai discutibili. L’azione, già avvenuta in altre città, è inaccettabile per una quantità di ragioni. A cominciare dal fatto che infrange le più elementari relazioni di civile convivenza, colpendo cittadini che - fino a prova contraria - non hanno fatto nulla di male: al contrario, hanno fatto del bene alla collettività, contribuendo allo sviluppo dell’economia e pagando fior di tasse sull’acquisto e l’uso del veicolo. Ma vediamo punto per punto che cosa scrivono gli autori di questo gesto incivile: il loro punto di vista - ve lo anticipiamo - non solo è campato in aria, ma ha un carattere fortemente ideologico. Infatti, si parte con discorsi sull’ecologia e sulla sicurezza, ma si chiude con frasi come “iniziamo attaccando il lusso”.
SONO SICURE - Secondo chi va in giro a sgonfiare le gomme delle auto altrui, le suv creano un “maggior rischio di incidenti gravi: la mortalità di un incidente stradale incrementa di quasi il doppio all’aumentare della grandezza del veicolo. Inoltre, la posizione di guida più elevata…dona una sensazione di sicurezza che induce a porre meno attenzione.” La prima affermazione è del tutto generica, e in quanto tale non significa nulla. Non solo: le vetture (tutte!) devono soddisfare crash test sempre più severi, che includono quelli di investimento dei pedoni. Le case costruttrici investono cifre importanti per aumentare la sicurezza di ogni nuovo prodotto, sulla spinta di normative severe. Inoltre, quelle colpite dal collettivo sono “auto di lusso”: traducendo, sono costose e ben equipaggiate, oltre che recenti. E in quanto tali dispongono di tutta una serie di aiuti elettronici (in primis, la frenata automatica in caso d’emergenza e i sensori dell’angolo cieco dei retrovisori) che le rendono ben più sicure di un’utilitaria. La posizione di guida rialzata, poi, è motivo di sicurezza: consente di tenere meglio sotto controllo il traffico circostante, e di scorgere prima eventuali situazioni di pericolo.
NON SONO PIÙ GRANDI… - Sul foglio c’è scritto: “Occupazione dello spazio. Nelle nostre città circa l’80% dello spazio pubblico all’aperto è occupato da auto, strade e parcheggi. Le auto restano parcheggiate per il 95% del tempo, togliendo spazio alle persone e creando congestione. Considerato che i suv hanno una grandezza maggiore rispetto alle auto standard, e che in città trovi solo strade asfaltate… sei proprio “fuoristrada”. Il tuo suv è solo un lusso non necessario, scomodo e illogico.”
Oltre al fatto che - nel rispetto della legge, a differenza di chi va in giro di notte a sgonfiare le gomme - esiste la sacrosanta libertà di scegliere quale mezzo usare, non è vero che le suv occupino necessariamente più spazio pubblico. Ne esistono di tutte le taglie, proprio come le berline o le wagon. E, semmai, essendo più alte, a parità di spazio interno possono essere più corte, perché consentono una seduta con le gambe più piegate. Anche il bagagliaio è più grande. In una società come la nostra, in cui l’età media è elevata, le suv sono ben altro che un mezzo da esibire: offrono una grande comodità, quella di entrare e di uscire senza troppe difficoltà anche a chi non è più agilissimo o ha qualche problema di salute. E poi, considerando lo stato di alcune strade, disporre di una vettura che passa senza rischiare danni sulle buche che sembrano crateri è un vantaggio non da poco.
NON INQUINANO DI PIÙ - Ultimo punto del comunicato: “Inquinamento dell’aria. I suv inquinano in media due volte più di un veicolo leggero classico”. Anche qui, si spara a zero dimenticando (o non sapendo) che una suv recente presenta emissioni nocive allo scarico bassissime: prima di essere poste in vendita, tutte le auto devono rispettare dei limiti che sono gli stessi, per le citycar come per le suv. E che oggi sono di gran lunga inferiori rispetto al passato: meglio, molto meglio, una suv omologata Euro 6d che un’utilitaria Euro 5. Quanto alla CO2, che non è un inquinante ma è ritenuta responsabile dei cambiamenti del clima, i progressi tecnologici aiutano parecchio. Anche qui, una suv moderna, magari ibrida, può fare molto meglio di un’auto piccola con qualche anno sulle spalle; e, quanto meno in città, non si comporta diversamente da una berlina paragonabile per dimensioni e tecnologia.
TORNIAMO CON I PIEDI PER TERRA - Al di là del metodo, ci chiediamo che cosa vogliano davvero i responsabili di simili azioni. Costringere tutti a spostarsi in bicicletta, in monopattino o con i mezzi pubblici? Ricordiamo che ci sono già le amministrazioni delle città italiane, con Milano in prima posizione, a porre di continuo nuovi vincoli (ztl, strisce blu, limiti di velocità bassissimi) a chi usa l’auto, alla ricerca di una (presunta) maggiore “vivibilità”. E che, a differenza di quanto racconta il collettivo delle SUVversive, i mezzi pubblici non sempre funzionano come dovrebbero; in certe zone, anzi, non ci sono proprio. Infine, andare in bicicletta, magari d’inverno e con la pioggia, non è proprio da tutti. Soprattutto se si abita a decine di chilometri di distanza dal luogo di lavoro.