LA VICENDA - Alla fine dell'anno scorso il costruttore cinese Youngman insieme al distributore asiatico Pang Da aveva firmato una lettera d'intenti con la Spyker per rilevare la Saab (qui per saperne di più). Un accordo mai andato in porto per il veto posto dalla GM, detentrice di una quota di azioni privilegiate Saab, preoccupata che la sua tecnologia finisse in mano cinese: la nuova Saab 9-5 deriva dalla Opel Insignia, mentre la suv 9-4X (foto sotto) dalla Cadillac SRX. Una decisione, quella del colosso americano, che aveva di fatto decreatato il fallimento la Saab. Lo scorso giugno quel che rimane della casa svedese è stata rilevata dalla Nevs, una società svedese ma di proprietà sino-giapponese che vuole produrre vetture elettriche (leggi qui la news).
LA REAZIONE - A fronte di questi eventi, la Spyker, il piccolo costruttore olandese che agli inizi del 2010 aveva acquisito la Saab dalla GM, senza riuscire però a rilanciare il marchio svedese, ha annunciato di aver chiesto un risarcimento danni per 3 miliardi di dollari, l'equivalente di circa 2,4 miliardi di euro, proprio alla multinazionale americana. Secondo gli olandesi, se la General Motors non avesse ostacolato la trattativa con i cinesi, la Saab averebbe potuto procedere alla sua riorganizzazione e al pagamento di tutti debiti accumulati verso i creditori.