LA BASE PER DUE MILIONI DI AUTO L’ANNO - Il gruppo Stellantis ha presentato la prima delle quattro piattaforme modulari STLA: studiate apposta per i veicoli elettrici (ma saranno proposte anche versioni ibride), costituiranno la base dei suoi modelli futuri. La STLA Medium (cui seguiranno la Small, la Large e la Frame, quest’ultima per i mezzi con telaio separato) nasce per auto di dimensioni medie e medio-grandi: per gli addetti ai lavori si tratta delle categorie C e D, che nel 2022 hanno rappresentato quasi il 50% delle vendite di auto nel mondo, con 35 milioni di esemplari. A oggi il gruppo realizza 26 modelli di questo tipo, basati su piattaforme di origine diversa (ricordiamo che Stellantis nasce nel 2021 dalla fusione dei gruppi FCA e PSA). Con la STLA Medium si razionalizzerà la produzione: l’idea è di sfruttarla per sfornare fino a due milioni di vetture ogni anno in tutto il mondo, partendo dall’Europa alla fine del 2023.
ANCHE PER LA LANCIA GAMMA - Il primo modello ad adottare la STLA Medium sarà la nuova Peugeot 3008, ma poi arriveranno auto Opel, DS, Chrysler, Jeep e anche Lancia (la Gamma, la berlina il cui arrivo è previsto per il 2026). La produzione dei modelli basati sulla STLA Medium avverrà in svariati stabilimenti, in Francia (Sochaux), Germania (Eisenhach), Sati Uniti e anche Italia (Melfi). Da questo punto di vista, Carlos Tavares, il numero uno di Stellantis, ha chiarito la strategia del gruppo: dato che le elettriche comportano per ora un costo complessivo del 40% superiore rispetto alle auto con motori tradizionali, i modelli di categoria inferiore andranno prodotti in Paesi a basso costo della manodopera (Est Europa inclusa), per contenere il prezzo finale e rendere la mobilità individuale abbordabile alle persone appartenenti alla classe media. I modelli di fascia medio-alta, invece, potranno essere realizzati anche nei Paesi dove il costo di produzione è superiore, ma dove le competenze tecnologiche sono al massimo livello.
IN ITALIA, OLTRE ALLA STLA... - Nello specifico, in Italia, oltre alla produzione delle vetture su base STLA a Melfi, Stellantis è comunque presente con numerosi progetti. Citiamo innanzitutto la terza gigafactory europea del gruppo, a Termoli; a Mirafiori, invece, a breve vedremo il primo Hub per l'Economia Circolare, per un approccio più sostenibile del settore dell'auto, e il Battery Technology Center, operativo a partire dai prossimi mesi, dove si effettueranno i test prestazionali e la validazione delle batterie delle elettriche e delle ibride. Sempre a Torino, dal 2024, si attiverà l'e-Transmission Assembly: in joint venture con Punch Powertrain, produrrà le trasmissioni con motore elettrico integrato destinate ai modelli ibridi; infine, c'è il Turin Manufacturing District, con il centro di progettazione per i modelli elettrici e quello del design per i marchi italiani. Sempre qui, si producono la Fiat e la Abarth 500 elettriche e tutte le Maserati, incluse le nuove GranTurismo (già arrivata) e GranCabrio (prossima al debutto) anche nelle versioni elettriche Folgore.
NEL 2030 SOLO ELETTRICHE (IN EUROPA) - La nuova piattaforma punta a garantire autonomie elevate e flessibilità produttiva. “Quello che vediamo oggi è il prodotto di poco più di due anni di innovazione senza compromessi per offrire una mobilità pulita, sicura e conveniente, e supportata da investimenti per 30 miliardi di euro nell’elettrificazione e nel software fino al 2025,” ha detto Carlos Tavares. “La piattaforma STLA Medium riscrive idee da tempo consolidate sul concetto di trasporto, mentre procediamo verso l’azzeramento delle emissioni di carbonio entro il 2038”. Lo sviluppo delle quattro piattaforme STLA era stato anticipato in occasione dell’EV Day 2021. Obiettivo: quello specificato nel piano strategico Dare Forward 2030, ossia, tra l’altro, di arrivare al 2030 vendendo una percentuale di veicoli elettrici a batteria del 100% in Europa e del 50% (inclusi i veicoli commerciali leggeri) negli Stati Uniti. Il piano prevede anche di dimezzare entro il 2030 la CO2 prodotta rispetto ai parametri del 2021, e di azzerare quelle di carbonio nel 2038.
PROMETTONO PIÙ DI 700 KM DI AUTONOMIA - La piattaforma STLA Medium sarà utilizzata per vetture di diversa tipologia (dalle berline alle crossover e alle suv) lunghe da 430 a 490 cm, con passo da 270 a 290 cm e una distanza minima da terra che può arrivare a 22 cm: quel che serve anche per realizzare auto molto efficaci nel fuori strada (come le Jeep). Le ruote potranno arrivare a 75 cm di diametro, ovvero anche più di 20”. Al debutto, la STLA Medium potrà montare due tipi di batterie, caratterizzate dagli stessi ingombri. Quella con capacità utile massima di ben 98 kWh dovrebbe consentire nei modelli più leggeri e aerodinamici, per i quali si ipotizzano consumi di corrente di soli 14 kWh/100 km, un’autonomia che supera i 700 km; ci saranno però anche versioni con la “pila” più piccola, sui 70 kWh, per 500 km abbondanti di percorrenza media ufficiale massima. L’architettura elettrica sarà a 400 V (quella da 800 V, usata dalle auto più grandi del gruppo Hyundai-Kia, è stata considerata come troppo costosa) con possibilità di portare il livello di carica della batteria dal 20% all’80% in 27 minuti, e con una velocità di ricarica massima di 2,4 kWh al minuto (ovvero, con una potenza erogata dalla colonnina di 145 kW).
FRA UN PAIO D’ANNI, LA BATTERIA A STATO SOLIDO - Le vetture basate sulla STLA Medium saranno a trazione anteriore oppure, con l’aggiunta di un secondo motore elettrico posteriore, integrale; la potenza delle elettriche andrà da 220 cavalli a 390 (mentre per le ibride si può ipotizzare l’utilizzo, come motore “base”, del nuovo 1.2 mild hybrid da 136 CV). Le prestazioni dei veicoli su base STLA saranno adattati e migliorati negli anni grazie all’implementazione dell’architettura STLA Brain, delle piattaforme STLA SmartCockpit e STLA AutoDrive, che consentono aggiornamenti over-the-air del software e miglioramenti hardware. Le piattaforme sono progettate con la possibilità di utilizzare le future chimiche delle batterie, incluse quelle prive di nichel e cobalto e quelle allo stato solido; per queste ultime, Tavares ha parlato di 2026 come anno di possibile debutto nella produzione.