DEMOLITI A SCOPO DI ESEMPIO - Distrutti, pressati, frantumati in mille pezzi. Questa è la sorte toccata a 471 pezzi di ricambio per vetture Hyundai e Kia (i due marchi fanno parte dello stesso gruppo Hyundai Motor) che lo scorso 25 ottobre, mentre stavano per essere importati illegalmente in Italia, sono stati intercettati dall’agenzia delle dogane del porto di Salerno. A decidere la sorte del carico del container sono stati i responsabili italiani della Mobis Parts, la società della Hyundai Motor che distribuisce in esclusiva i ricambi ufficiali, che ha anche deciso di rendere pubblica la “demolizione”, per mettere in chiaro la volontà di contrastare con decisione ogni traffico illegale.
UN GIRO D’AFFARI CRESCENTE - In Italia (e non solo) le vetture coreane sono sempre più apprezzate. Nel 2012 il mercato è calato del 19,9% rispetto all’anno precedente, ma la Hyundai è riuscita a non perdere terreno: ha consegnato 43.435 vetture. Per quanto riguarda la Kia, invece, le vendite sono state 27.043, il 39% in più rispetto al 2011. Parallelamente alla crescita delle vetture circolanti aumenta la richiesta di ricambi, generando un giro d’affari che stimola gli appetiti di chi vuole fare il “furbo”. Ovvero, importando i pezzi senza averne diritto o, peggio ancora, commercializzando prodotti contraffatti (visivamente simili agli originali, ma senza alcuna garanzia di qualità e potenzialmente pericolosi).
IN ARRIVO UN KIT SCOPRI-CONTRAFFAZIONE - La “distruzione dimostrativa” organizzata alla presenza della stampa punta a scoraggiare sul nascere questo tipo di attività, e i responsabile della Mobis garantiscono che non ci si fermerà qui. A breve, i circa 360 punti di assistenza ufficiali (200 Hyundai e 160 Kia) riceveranno un kit che consente di riconoscere eventuali pezzi contraffatti. Inoltre, sarà rafforzata la collaborazione con il personale delle dogane, realizzando anche specifici corsi di formazione.