VENDITE IN FLESSIONE - Risultati non positivi per la Subaru nel 2018-19 (per le società giapponesi l’anno fiscale va dal 1 aprile 2018 al 31 marzo 2019), che in questo periodo ha visto una diminuzione delle vendite del 6,3% rispetto all’anno precedente: la casa delle Pleiadi è passata da 1.065.000 a 1.000.000 di automobili. Il calo è stato particolarmente accentuato in Giappone con un -17,2%, per un totale di 135.000 auto in meno, a causa del minore gradimento nei confronti di Impreza, XV e Levorg. Nel resto del mondo invece le consegne sono diminuite del 4,3% e hanno toccato le 865.000 unità, complice l’arrivo della nuova Subaru Forester (in vendita da dicembre 2018, qui il primo contatto), che ha spinto molti clienti a ritardare l’acquisto. La casa giapponese ha prodotto 989.000 auto al 31 marzo 2019, il 5,8% in meno rispetto a dodici mesi prima: in questo caso hanno pesato alcuni ritardi nella fabbrica di Gunma.
UTILE DIMEZZATO - Il calo delle vendite ha avuto prevedibili effetti sul fatturato, passato dai 26,17 miliardi di euro registrati il 31 marzo 2018 ai 25,59 miliardi di quest’anno, pari al 2,2% in meno. Nel fatturato della Subaru sono incluse anche le attività relative alla divisione aeronautica (anch’essa in flessione). Il l’utile lordo invece si è quasi dimezzato, passando da 3,07 miliardi di euro a 1,58 miliardi (il 48,5% in meno). La Subaru stima di vendere 1.058.000 automobili nell’anno fiscale che si chiuderà il 31 marzo 2020 e di portare il giro d’affari a circa 27 miliardi di euro, per un utile di 2,2 miliardi di euro al lordo delle tasse.